Il risultato alla fine è quello sperato, ma la settimana di trattative, ripensamenti, tentennamenti e polemiche non solo agita le acque nel centrodestra, apre anche la resa dei conti nel Movimento 5 Stelle.

Conte, sconfitto su tutta la linea da Luigi Di Maio, è al centro di un fuoco di fila incrociato che potrebbe seriamente mette in pericolo la sua leadeship.

Ieri sera, quando è uscito il nome di Elisabetta Belloni, Di Maio ha fulminato l’ex premier: "Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso".

L'ex premier ne è consapevole e nel pomeriggio mette le mani avanti per non finire sulla "graticola". "Non ho mai fatto trattative sottobanco" né "il gioco delle tre carte", si difende da chi lo accusa di aver tramato con Salvini alle spalle degli alleati della coalizione giallorossa.

Trattative che per giunta non hanno portato ad alcun risultato, è il rimprovero di quanti nel Movimento hanno, giorno dopo giorno, cominciato a fidarsi sempre meno del gioco condotto dal loro leader, iniziando ad ingrossare le fila dei sostenitori del Mattarella bis. E proprio Luigi Di Maio, annusato il naufragio dell’ipotesi Draghi, è stato il registra dei voti sempre crescenti, di chiama in chiama, a Mattarella

L’EX PREMIER – Conte lo sa, e pur mettendo le mani avanti avverte: “Arriverà il momento per i chiarimenti interni”.

Poi ricorda che, fatta eccezione per la presidente donna, M5S “ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato”. Prova anche ad intestarsi – come d’altronde Salvini – l'elezione di Mattarella che " è stato fatto crescere nella nostra comunità giorno per giorno", dice affermando di aver condotto le trattative "con serenità, sapendo che c'era questa opzione sul tavolo".

DI MAIO – "Alcune leadership hanno fallito, hanno alimentato tensioni e divisioni: dobbiamo lavorare per unire, per allargare, la politica in questi giorni è rimasta vittima di sé stessa", ha detto in serata Di Maio, il vero vincitore di questa partita all’interno del Movimento. “Per fortuna questo stallo l'hanno risolto il Parlamento grazie anche al contributo del presidente del consiglio Mario Draghi". “Anche nel Movimento 5 Stelle – è la conclusione tranchant – è necessario aprire una riflessione politica interna”.

GRILLO E IL TWEET AZZARDATO – Di Maio e Conte alla resa dei conti, dunque, con Beppe Grillo sullo sfondo. Il fondatore ieri è stato il primo, esultando sui social, a fare ufficialmente il nome di Elisabetta Belloni. Un tweet azzardato alla luce di quanto accaduto dopo, che si è attirato non poche critiche tra i pentastellati.

(Unioneonline/L)

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