Bonus, pensioni, fisco. Sono alcuni dei temi trattati dal secondo Consiglio dei ministri guidato da Giorgia Meloni. Al termine dei riunione, alla conferenza stampa, la premier ha sottolineato alcuni punti fermi: "Il prezzo del gas sta scendendo ma non durerà molto se non ci saranno segnali seri e concreti".

"Il Cdm ha approvato anche il decreto ministeri che contiene alcune novità sulle denominazioni che abbiamo scelto e che raccontano quelle che sono le nostre priorità nell'azione del Governo", ha detto Meloni che si è fatta affiancare dal ministro Piantedosi “per fare il quadro sulla questione migranti e delle navi delle ong e su quelli che sono stati i ‘nostri interpelli’ sul tema migranti in sede europea”.

"Configureremo un'altra misura sul tema dell'energia come emendamento all'attuale decreto aiuti in conversione": riguarda "la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati", ha detto ancora Meloni. “Noi riusciamo, per il 2022, a liberare grazie all'extragettito dell'Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia", ha anticipato.

Inoltre, “per il 2023 abbiamo fatto un scelta importante. Nella Nadef (Nota di aggiornamento al DEF, ndr) abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22-23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia. In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023".

Infine il Cdm ha dato il via libera alla norma sulle nuove concessioni per aumentare l'estrazione di gas. Sarà inserita, sotto forma di emendamento, nel decreto aiuti ter all'esame del Parlamento.

(Unioneonline/s.s.)

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