Luigi Di Maio, in commissione di Vigilanza Rai, attacca Fabio Fazio.

Il vicepremier 5Stelle ha invocato un servizio pubblico che punti su "contenuti di qualità e progetti innovativi, con la possibilità di un abbassamento del canone e buonsenso nelle retribuzioni".

E, per Di Maio, il riferimento alle retribuzioni ha un nome bene preciso, quello del conduttore di "Che tempo che fa".

"Se c'è un caso Fazio in Rai? Certo - ha fatto sapere, aggiungendo però che - ovviamente questa questione riguarda l'ad Salini e il direttore di rete. Bisogna fare in modo che le retribuzioni in Rai vengano assegnate e pagate senza un'ingegneria legata a società di produzione esterne".

Poi torna sul caso di giornalisti che non lavorano più in Rai: "Il servizio pubblico giocherà un ruolo determinante nel futuro, per farlo bisogna innanzitutto evitare di 'regalare' alla concorrenza fior fiori di professionisti che sono stati invitati ad andare via, recando anche un danno economico".

E via di seguito l'elenco: "Giletti, Porro, Floris, Giannini e Gabanelli".

LA RISPOSTA DI FAZIO - Dalla sua, il conduttore della trasmissione di Rai 1 ha raccolto le parole del vicepremier e ha così risposto attraverso una nota: "Gentile Signor Ministro Di Maio, colgo al volo il suo auspicio al buon senso e le do tutta la mia sincera disponibilità sin d'ora a parlare di televisione, di costi e naturalmente di ricavi, di opportunità, di compensi e guadagni e di ogni aspetto che riguarda la produzione dei programmi, delle produzioni esterne e del mio lavoro. E soprattutto, se lo riterrà utile, a parlare di prodotto e di contenuto".

(Unioneonline/s.a.)
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