Nello Musumeci è il nuovo governatore della Sicilia. Appoggiato da tutte le liste di centrodestra, ha sfiorato il 40%, battendo di 5 punti percentuali il candidato M5S Giancarlo Cancelleri e doppiando quello del Pd Fabrizio Micari.

Nato 62 anni fa a Militello in Val di Catania, la sua storia politica nasce nell'estrema destra, si snoda attraverso continue polemiche con Cuffaro e Miccichè e finisce, per ora, con l'elezione a presidente grazie ai voti dello stesso Miccichè e dei cuffariani.

A 15 anni entra nelle file della Giovane Italia, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, a 20 diventa consigliere comunale nel suo paese di nascita.

Il suo feudo elettorale è il Catanese, per questo a 32 anni diventa segretario provinciale del MSI, e nel 1994 viene eletto presidente della Provincia di Catania. Piace agli elettori, che lo riconfermano nel 1998.

Nel frattempo confluisce in Alleanza Nazionale (1995) dopo la svolta di Fiuggi di Gianfranco Fini ed entra, siamo nel 1994, nel Parlamento Europeo. Si ricandida come eurodeputato altre due volte e viene sempre rieletto, con un crescendo di preferenze: mantiene il suo ruolo a Bruxelles fino al 2009.

Intanto, nel 2005, abbandona AN e fonda Alleanza Siciliana, movimento autonomista di destra: rifiuta di unirsi a Cuffaro e corre per la guida della Regione da solo nelle elezioni del 2006. Prende il 5,3%.

Totò Cuffaro, suo nemico giurato
Totò Cuffaro, suo nemico giurato
Totò Cuffaro, suo nemico giurato

Nel 2008 il suo movimento confluisce ne "La Destra", e proprio come uomo in quota Storace ottiene il suo primo (e unico) incarico di governo nazionale: ad aprile 2011 diventa sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, posizione che occupa solo fino a novembre, quando arrivano le dimissioni dell'ultimo governo Berlusconi.

Nel 2012 il secondo tentativo di salire alla guida della Regione Sicilia: ma la destra non si presenta unita (candida anche Miccichè, ndr), la sinistra sì e vince con Rosario Crocetta. Musumeci risulta il secondo candidato più votato con il 25,73% ed entra nell'Assemblea Regionale.

Nel 2015 lascia Storace e fonda il movimento civico "Diventerà bellissima", che richiama una frase di Paolo Borsellino. Quindi si ripresenta alle elezioni regionali, ma questa volta la situazione è ribaltata: il centrosinistra si divide, il centrodestra si riunisce, e Musumeci può salire a Palazzo d'Orleans.

Con Berlusconi e Storace
Con Berlusconi e Storace
Con Berlusconi e Storace

Curioso che ci salga grazie al supporto dei politici siciliani con cui ha sempre polemizzato. Lui, che per un periodo ha vissuto sotto scorta per aver ricevuto minacce mafiose, ha sempre voluto distinguersi da Miccichè e Cuffaro, da quella che lui definisce "mala politica".

Nel 2006 si è candidato contro Cuffaro, nel 2012 contro Miccichè, quest'anno ha vinto grazie ai voti del plenipotenziario di Berlusconi in Sicilia e dei politici legati all'ex governatore democristiano, incandidabile dopo la condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia.

Appena tre mesi fa tra Musumeci e Miccichè volavano stracci. E poco più di un mese fa, quando Musumeci era già ufficialmente il candidato di tutto il centrodestra, provava a smarcarsi da Cuffaro, Lombardo e dalla "mala politica": "Mai fatto alleanze con questa gente", diceva. E Cuffaro, dal canto suo, replicava beffardo: "Forse non si è reso conto che nelle sue liste e intorno a lui ci sono tutti quelli che stavano con me e con Lombardo".

(Redazione Online/L)
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