Ugo Cappellacci boccia Alessandra Todde. Il deputato ed ex presidente della Regione contesta su tutta la linea la governatrice del Campo largo. Per il parlamentare azzurro, Todde è «non pervenuta». E sulle Regionali perse dal centrodestra, il berlusconiano, a lungo coordinatore del partito in Sardegna, ribadisce: «Per la corsa alla presidenza noi avremmo voluto un candidato di Forza Italia». Cappellacci è stato ospite a Radiolina, nel programma “A tu per tu” (clicca qui per vedere e sentire l’intervista completa). Ha parlato di politica nazionale e regionale, dalla sanità ai trasporti passando per l’eolico.

«Il mio voto a Todde è non classificata», ha detto il deputato. «Non riesco a vedere ancora una strategia, ma solo una smania bulimica di comunicare. Sul nulla. Posso fare esempi – ha chiarito Cappellacci –: recentemente la Sardegna è uscita dalla piaga della peste suina, che ha messo in ginocchio il mondo delle campagne per quarantacinque anni. Il risultato è stato possibile grazie all’impegno di tutte le componenti, in particolar modo negli ultimi quindici anni. Mi riferisco all'apparato regionale, ma soprattutto agli allevatori che hanno dovuto sopportare sacrifici straordinari. Todde, invece, si è intestata il successo, parlando di risultato raggiunto in così breve tempo».

Sull’assistenza medica e ospedaliera gestita da Armando Bartolazzi, il medico romano scelto come assessore dal M5S, Cappellacci ha osservato: «È arrivato in Sardegna dicendo che sarebbe stato il Rombo di Tuono della sanità. Invece le sue esternazioni preoccupano. Ha persino sostenuto che nell’Isola l’incidenza del diabete sia uguale a quella del Lazio. Abbiamo invece il primato mondiale. L’unico vero provvedimento sulla sanità l’ha fatto l’assessora al Lavoro (Desirè Manca), con il bando per l’assunzione degli Oss».

Sulla continuità territoriale area del Campo largo, decollata domenica 27, Cappellacci, a domanda precisa, ha messo in relazione il modello applicato nel 2013 quando era governatore con quello attuale: a venire fuori, tra le altre cose, è stato «un calo delle frequenze del 44 per cento».

Sulle Regionali perse dal centrodestra a febbraio, Cappellacci ha detto: «Noi avevamo voluto un candidato di Forza Italia. Però a questo giro non è toccato a noi». E sulla possibilità di un suo sostegno ad Alessandra Zedda, con la quale i rapporti del deputato non sono sempre stati idilliaci, Cappellacci ha sottolineato: «Io l’avrei sostenuta sino a qualche settimana prima che si chiudessero i tavoli, perché perse il senno della ragione politica con quella sua ipotesi di candidatura in solitaria».

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