«A una lettura attenta delle liste elettorali oggi mi sono resa conto della presenza di una mia omonima all'ultimo posto della lista +Europa-Azione. Il punto è che in realtà la mia omonima ha un nome e cognome del tutto diversi ma scrive di essere nota col cognome Soru. Peccato che nessuno la conosca in questo modo nelle realtà sociali che frequenta e che in nessuno degli strumenti di comunicazione che utilizza compaia questo nome».

La denuncia è di  Camilla Soru, candidata al consiglio regionale  con il Pd, e figlia di Renato Soru, candidato governatore con la Coalizione sarda che comprende anche la lista +Europa-Azione.

«Si tratta evidentemente di un'attribuzione del tutto falsa e ingannevole, priva di ogni connessione con la realtà. La conseguenza è evidente: le espressioni di voto col mio vero cognome, Soru, inserite per errore accanto a liste diverse dal Partito Democratico, potrebbero non venire assegnate a me, come invece accadrebbe se non ci fosse questa candidata “Soru fasulla”».

Per Soru (Camilla) «tutto ciò sarebbe normale e persino giusto se, appunto, fosse stata presente nelle liste un'altra candidatura col mio stesso cognome, anziché una persona che si attribuisce questo soprannome al solo scopo di ingannare gli elettori. Questo comportamento scorretto e ingannevole causa un danno evidente alla mia candidatura e al corretto svolgimento delle operazioni elettorali. Per queste ragioni ho dato mandato ai miei legali di valutare quali azioni possano essere intraprese a tutela dei miei diritti e, appunto, del corretto svolgimento delle elezioni regionali di domenica». 

Arriva anche la replica di Azione: «Lasciando che siano altre le sedi opportune a valutare nel merito la portata delle affermazioni di Camilla Soru che gettano discredito su una candidata e su una intera lista elettorale», è la risposta, «comunichiamo che negli ambienti sardi della nostra lista la candidata tirata forzatamente in ballo da Camilla Soru è nota, tra noi, come “Soru” e in quanto tale è stata candidata, per altro in una lista che sul proprio simbolo reca la dicitura “con Soru”. Ricordiamo che il “noto” o “nota” è prassi nelle candidature quando una persona, per essere meglio identificabile da una più o meno larga platea elettorale, aggiunge “noto XY”». 

(Unioneonline)

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