Le chances di un accordo fra Azione e Pd si sono giocate tutte nel faccia a faccia in programma questa mattina alla Camera. E il risultato è stato positivo: “L’accordo c’è”.

A confermarlo sono i diretti protagonisti in una conferenza stampa alla Camera, dove hanno spiegato il perimetro dell’alleanza che li farà correre insieme alle prossime elezioni del 25 settembre con +Europa di Benedetto Della Vedova.

Il leader di Azione Carlo Calenda lo aveva proposto al segretario Pd, Enrico Letta: "Vediamoci con Più Europa e chiudiamo in un senso o nell'altro". E Letta ha raccolto “senza preclusioni”.

"Annunciamo che a seguito di un incontro con delegazioni dei due partiti abbiamo siglato una intesa, che riteniamo molto importante – le parole di Letta – un patto elettorale, all'interno di un accordo più largo con altre componenti a nostro avviso fondamentali per essere vincenti nei confronti della destra".

“Il patto che abbiamo fatto oggi – ha proseguito il segretario del Pd – rende le prossime elezioni contendibili, abbiamo ritenuto nostro dovere offrire una proposta convincete e vincente". "Abbiamo dimostrato tutti grande senso di responsabilità – ha ancora precisato Letta – l'Italia vale di più rispetto alle discussioni interne”. “Non è immaginabile che il Paese dopo Draghi passi al governo delle destre o guidato da Giorgia Meloni – la conclusione – Dopo Draghi l'Italia ha bisogno di una esperienza di governo che porti avanti programmi che hanno avuto grande successo".

"Siamo solidi e compatti, niente è scritto, andiamo a vincere le elezioni, da oggi per me ogni discussione è finita, c'è la partita e la partita la vinciamo", ha sottolineato il leader di Azione, Carlo Calenda. Quanto a Renzi, precisa il leader di Azione, "le porte sono aperte a tutti e io ci ho pensato molto. È del tutto evidente che la rottura in questa fase paga quasi sempre dal punto di vista dei numeri, ma non si fa politica per i numeri. Non credo che nessuno abbia mai messo veti dal punto di vista coalizione".

L’ACCORDO – La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell'alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno identificati di comune intesa. Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi. "Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali – prosegue il documento – per aumentare le possibilità di vittoria dell'alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l'alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell'ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell'ultima legislatura).

LE REAZIONI – "Finalmente è finita la telenovela Letta-Calenda. In bocca al lupo alla nuova ammucchiata", è il commento a caldo su twitter del leader M5s, Giuseppe Conte

"Azione getta la maschera. È la quinta colonna del Partito democratico e della sinistra. Altro che progetto per creare un nuovo centro, altro che governo Draghi, semplicemente al servizio di chi vuole la patrimoniale per qualche posto in più". Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.

(Unioneonline/v.l.)

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