Silvio Berlusconi denuncia Luigi Di Maio, è quanto ha annunciato questa mattina l'ex presidente del Consiglio nel corso di un'intervista a Radio Capital.

La querela riguarda un videomessaggio postato nei giorni scorsi su Facebook dal candidato premier pentastellato, in cui definisce Berlusconi "traditore della patria".

"Di Maio e le sue affermazioni - ha commentato l'ex Cavaliere - meritano solo una risposta, quella che daranno i miei legali a cui ho già dato incarico di preparare la denuncia. Se uno come Di Maio andasse al governo sarebbe una catastrofe, la nostra Italia finirebbe nell'isolamento internazionale e la nostra economia finirebbe devastata dalle tasse".

MACERATA - L'ex presidente del Consiglio è anche intervenuto sui fatti di Macerata, che in questi giorni hanno infiammato la campagna elettorale. "Ho espresso cordoglio alla famiglia di Pamela - ha dichiarato - ho parlato di uno psicopatico che spara in nome di un'ideologia delirante e ho espresso vicinanza ai feriti". Poi l'affondo contro la sinistra: "Il razzismo in Italia non esiste, ma se rinunciamo a controllo e contrasto dell'immigrazione può arrivare: cosa dobbiamo fare con i 600mila migranti che non hanno titolo a stare in Italia, lasciarli delinquere? Noi eravamo riusciti ad arginare l'immigrazione, la sinistra non lo ha fatto e siamo arrivati all'immigrazione di massa". I rigurgiti neofascisti sono "molto limitati", e "nascono dal fatto che gli italiani non si sentono tutelati dallo Stato".

SALVINI - Berlusconi si è soffermato poi sull'alleato leghista, con parole che non saranno piaciute a Martteo Salvini. "Ha cambiato parere sull'euro: prima non lo voleva più ma ora la vuole", ha dichiarato. Ha preso le distanze dalle parole pronunciate ieri da Salvini sull'Islam: "La nostra Costituzione prevede la libertà di tutte le confessioni religiose, lo Stato liberale non entra nella libertà di culto. Salvini ogni tanto è pirotecnico: è in campagna elettorale e cerca di attirare più voti possibili, qualche volta cerca di attirare sul suo partito più voti possibili e va più in là di quanto scritto e controfirmato sul nostro programma". Bocciata anche la proposta, dello stesso Salvini, di istituire il servizio militare obbligatorio: "L'abolizione della leva obbligatoria è un anno di libertà, di vita per lo studio o per il lavoro". L'ex premier ha anche smentito sé stesso sui condoni: "Mai parlato e mai pensato di fare condoni".

RENZI E LE LARGHE INTESE - "Escludo un governo di larghe intese: dopo il 4 marzo non ci sarà nessun accordo con il Pd perché non ci saranno le condizioni e noi avremo, come centrodestra, la possibilità di fare un governo stabile per 5 anni". E se non dovesse esserci maggioranza, "avanti con Gentiloni e di nuovo al voto". Infine il leader di Forza Italia ha parlato anche del segretario dem, usando per lui parole che sembrano più concilianti di quelle utilizzate per Salvini: "Il signor Renzi ha un merito storico - ha detto - quello di aver tagliato i legami del suo partito con i comunisti. Mi permetto di dagli un suggerimento: devono cambiare il nome, invece di Partito Democratico dovrebbero chiamarsi Partito Socialdemocratico, come quello tedesco".

(Unioneonline/L)
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