«Non possiamo lasciar scrivere il futuro della città soltanto agli uomini, noi donne dobbiamo essere più presenti responsabilmente, candidandoci al loro fianco per portare la nostra voce all’interno dell’assemblea comunale».

Monica Chessa, responsabile del Dipartimento regionale Pari Opportunità della Lega, lancia un appello alle donne, perché diventino parte attiva della comunità, consapevoli della loro importanza nelle scelte vitali per la città. «Dobbiamo essere più convinte nel presentarci agli altri con la nostra candidatura in mano e non aver timore di chiedere il sostegno, non esistono ruoli importanti solo per gli uomini, noi siamo essenziali e per questo dobbiamo farci valere, mettendoci sullo stesso piano per raggiungere obiettivi comuni, Alghero ha bisogno anche della visione di un orizzonte al femminile e non dobbiamo aver timore di dirlo, servono più donne, così come in famiglia anche l’amministrazione va gestita allo stesso modo dove ognuno aggiunge il proprio apporto», prosegue Chessa.

«Le cose ormai non funzionano più come in passato e questo si percepisce da una sofferenza di fondo che ristagna nei ruoli istituzionali, c’è necessità di un rilancio, anche generazionale, mancano i giovani e questo rappresenta il peggior sintomo di un decadimento che deve essere fermato con un cambio di passo e di direzione puntata alla rinascita. Si usa molto questo termine, rinascita, succede dopo periodi di grande disagio popolare, dovuto ad eventi anche straordinari come la pandemia che ci ha stravolti in questi recenti trascorsi, ma viene anche speso quando si esprime il desiderio di cambiamento verso qualcosa di meglio, di più nuovo e di autentico. Con questo messaggio vogliamo stimolare gli entusiasmi di tutte quelle donne che vorrebbero partecipare alla vita politica e non lo fanno perché intimorite o frenate da un retaggio che deve essere superato; quindi, usciamo e corriamo in avanti perché c’è bisogno di noi, la storia lo chiede. Augurandoci una partecipazione attiva e numerosa di tutti quelli che sentono il dovere di servizio verso la cosa pubblica affinché possa essere amministrata in maniera nuova e più condivisa, auspichiamo che le donne ci siano molte e orgogliose di lottare a fianco agli uomini per i diritti comuni della cittadinanza», chiude Monica Chessa.

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