D al punto di vista economico, qual è il rischio maggiore che corre oggi l'Europa? La prima risposta che viene in mente allude alle prossime elezioni di maggio, nell'ipotesi che i partiti sovranisti prendano il sopravvento imponendo uno smantellamento dell'Unione dall'interno.

Sbagliato: i tre sondaggi dell'Europarlamento (l'ultimo reso noto venerdì scorso) dicono che non ci saranno grandi stravolgimenti del consenso elettorale, ma solo aggiustamenti marginali. L'attuale blocco dei popolari-socialisti-liberali perderà un po' di consensi, ma resterà quello maggioritario al Parlamento europeo (57%), mentre i sovranisti-populisti aumenteranno la loro rappresentanza, ma non nella misura necessaria per diventare maggioritari. In altri termini, non ci sarà la grande rivoluzione auspicata da chi governa oggi in Italia.

Qual è allora il vero rischio per l'Europa? In realtà, di rischi gravi ce ne sono almeno due: la Brexit e l'Italia. Quanto alla Brexit, la situazione ad oggi è di totale anarchia, molto tragica, ma anche un po' comica, con Theresa May esautorata dal Parlamento e il ministro per la Brexit che invita i deputati a votare a favore, ma lui vota contro. Ben otto possibili vie d'uscita sono state tutte bocciate dal Parlamento britannico, creando una situazione di stallo. All'ultimo summit del 22 marzo, l'Ue ha concesso tempo al Regno Unito fino al 12 aprile, per decidere se intenda partecipare alle elezioni europee e, nel caso di decisione negativa, Londra lascerà l'Ue quello stesso giorno. (...)

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