Prosegue il conflitto tra Israele e Hamas nel nord della Striscia di Gaza.

L'esercito di Tel Aviv ha comunicato che i pesanti attacchi della scorsa notte hanno causato danni significativi alle infrastrutture sotterranee e di superficie di Hamas e che, sempre nel corso dei raid, sono stati uccisi diversi comandanti delle milizie islamiste palestinesi nascosti nei tunnel.

Sarebbero una dozzina, dall’inizio delle ostilità, i capi militari dell'organizzazione uccisi e tali “eliminazioni”, sottolineano le forze dello Stato ebraico, stanno «interrompendo le loro operazioni».

Tel Aviv conferma inoltre che proprio la decapitazione dello stato maggiore di Hamas resta una delle priorità dell’offensiva in atto nella Striscia.

Intanto, mentre la Farnesina annuncia che «quasi tutti gli italiani, tranne chi voleva rimanere, tra cui un paio di operatori della Croce Rossa, sono usciti dalla Striscia», sul fronte diplomatico, arriva la “proposta” della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, convinta che proprio l’Ue debba «giocare un ruolo su un futuro di pace in Medio Oriente».

Per questo la numero uno di Bruxelles ha offerto «alcune possibili idee» sul futuro dell’area.

«Gaza non può essere paradiso per i terroristi, Hamas non può ricostruire la sua base nella Striscia», sostiene Von der Leyen. Ecco allora la possibilità di una «missione di pace internazionale sotto l'egida Onu». 

Ancora, ha detto la presidente della Commissione, «ci deve essere solo un'autorità palestinese a governare uno Stato palestinese» e, allo stesso tempo, le forze israeliane «non possono stare a Gaza, non ci deve essere espulsione dei palestinesi dalla Striscia e il blocco deve terminare».

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(Unioneonline/l.f.)

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