Nuova giornata densa di impegni internazionali per il premier Mario Draghi, che reduce dal summit del G7 in Cornovaglia si sposta a Bruxelles per il vertice della Nato in programma oggi.

Apertura dei lavori alle 13, con la cerimonia ufficiale di benvenuto e, a seguire, la foto con i leader dei Paesi membri dell'Alleanza Atlantica. Quindi la riunione del Consiglio Atlantico a livello di Capi di Stato e di Governo. 

Il premier al termine degli impegni in Gran Bretagna si è a lungo soffermato sul nuovo andamento della pandemia e sulle misure prese dall’Italia sia in termini di campagna vaccinale sia in termini di eventuali limitazioni per viaggiatori provenienti dall’estero.

A fare paura è la nuova variante Delta, che ha già spinto Londra a correre ai ripari valutando un mese in più di restrizioni rispetto alle riaperture previste.

"Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia. Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, anche noi dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra", ha specificato Mario Draghi. Ma "non ci siamo ancora", ha poi aggiunto.

IN GRAN BRETAGNA – L'annuncio del rinvio delle riaperture in Gran Bretagna è atteso proprio per oggi, nel corso del programmato aggiornamento di Downing Street sugli sviluppi nella lotta alla pandemia. Chiuso il G7 in Cornovaglia quindi, Johnson dovrà tornare alle questioni interne d impegnarsi in una vera e propria lotta contro il tempo per arginare la minaccia della temuta variante ex indiana, evitando che vanifichi i risultati di una campagna vaccinale tra le più aggressive del globo che insieme a prolungate e ferree restrizioni aveva portato a vittime e contagi praticamente a zero.

La variante Delta è al momento responsabile di 9 contagi su 10 nel Regno Unito, dove sono oltre 29 milioni le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino, ovvero il 55,4% della popolazione. Il livello di trasmissibilità che vi si attribuisce è di circa il 60% superiore alle altre varianti e in particolare a quella cosiddetta inglese (Alpha), che si considera originariamente mutata in Kent.

(Unioneonline/v.l.)

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