Duri attacchi a Putin e sanzioni “severe”, ma alla fine sia Joe Biden che l’Unione europea non sfoderano le armi più temute, pur lasciandole “sul tavolo” in nome di un approccio “graduale”.

Non ci sono sanzioni personali contro lo zar e non c’è la temutissima (da Mosca) esclusione della Russia dal circuito Swift delle transazioni internazionali, su cui non tutti gli alleati europei sembrano essere d’accordo.

Biden annuncia la decisione comune dei Paesi del G7 di punire "l'ingiustificato attacco all'Ucraina" con un "devastante pacchetto di sanzioni ed altre misure economiche". Poi dalla Casa Bianca parla per oltre mezzora in diretta tv alla nazione e illustra la risposta americana: sanzioni ad altre quattro banche statali russe (per un valore di mille miliardi di dollari), tra cui il colosso Vtb, e dimezzamento dell'export di materiale tecnologico alla Russia. Nel mirino anche 24 tra persone e organizzazioni bielorusse per il sostegno dato all'invasione russa.

Il presidente ribadisce che non ci sarà un intervento militare in Ucraina ma che le truppe sono già mobilitate in difesa dei Paesi della Nato, poi evoca la “completa rottura nelle relazioni tra Usa e Russia”.

Putin "ha respinto ogni offerta di dialogo. Putin è l'aggressore, Putin ha scelto questa guerra premeditata da mesi" con "ambizioni che vanno oltre l'Ucraina per ristabilire l'Unione sovietica" e "ora lui e il suo paese ne pagheranno le conseguenze", ha accusato, convinto che il leader russo "diventerà un paria sulla scena internazionale".

UE – “Rapidità e gradualità”, è su questi due concetti che i leader Ue nel Consiglio europeo conclusosi nella notte hanno trovato un sostanziale accordo chiudendo su un secondo pacchetto di sanzioni che non includerà il sistema Swift e il settore del gas ma ponendo le basi già per un terzo pacchetto di sanzioni, certamente più dure.

La possibile esclusione della Russia da Swift, aggiungono le fonti europee, "è stato oggetto di discussione".

"La Russia non avrà più accesso ai mercati finanziari più importanti, prendiamo in considerazione il 70% del mercato russo", ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen. "Cercheremo di erodere le basi dell'economia" e di "diminuire le riserve dei ricchi russi che non potranno più mettere il loro denaro nei paradisi fiscali". Tra le sanzioni lo stop "alla fornitura di parti di ricambio per gli aerei, i tre quarti della flotta aerea russa sono stati costruiti in Canada", spiega ancora. 

"L'Ue è unita, i leader sono stati tutti d'accordo nel condannare questi attacchi atroci, sicuramente il Cremlino dovrà darne conto", ha spiegato Von der Leyen. "Abbiamo approvato un pacchetto massiccio di sanzioni, che avranno un impatto sull'economia russa e sull'elite politica e consta di cinque assi: il settore finanziario, il settore energetico, quello dei trasporti, i controlli alle esportazioni e la politica dei visti".

Sanzioni "coordinate con Regno unito, Canada, Stati Uniti, Australia e Giappone. L'unità è la nostra forza. Il Cremlino lo sa e ha fatto tutto il possibile per dividerci, ma non ce l'ha fatta".

(Unioneonline/L)

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