Ora è ufficiale, sarà di nuovo Joe Biden contro Donald Trump. Il presidente uscente e il suo predecessore si sfideranno il 5 novembre nelle 60esime elezioni presidenziali Usa.

Entrambi si sono assicurati la nomination conquistando, con il mini Super Tuesday, il quorum di delegati necessario per correre per la Casa Bianca. Entrambi sono dunque “presumptive nominee”, ovvero candidati in pectore in attesa della consacrazione ufficiale alle convention estive dei partiti.

Trump ha vinto con oltre l'80% in Georgia, dove però la sua ex rivale Nikki Haley, pur essendosi ritirata dalla corsa, ha raccolto il 15,4%, con oltre 60 mila voti. Un segnale di allarme, secondo alcuni analisti, perché tra i repubblicani resta uno zoccolo duro anti Trump, che negli Stati in bilico come la Georgia potrebbe essere decisivo. Il tycoon ha vinto anche nel Mississippi e nello Stato di Washington, superando la soglia di 1.215 delegati necessaria per diventare il candidato repubblicano.

Sempre in Georgia, Biden ha vinto le primarie democratiche in Georgia ed ha così raggiunto il quorum matematico per la nomination alla Casa Bianca, pari a 1.968 delegati.

Trump verrà nominato ufficialmente nella convention del Grand Old Party che si svolgerà dal 15 al 18 luglio a Milwakee, Biden nel corso della convention democratica che si terrà a Chicago ad agosto.

LE DICHIARAZIONI

Biden si è detto «onorato» che gli elettori gli abbiano già assicurato la nomination per la rielezione «in un momento in cui la minaccia rappresentata da Trump è più grande che mai».

Esulta anche Trump: «Il nostro partito è unito e forte e comprende che stiamo correndo contro il presidente peggiore, più incompetente, corrotto e distruttivo della storia degli Stati Uniti».

(Unioneonline/L)

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