Ucraina, i 5 punti Ue per la pace. Ma Orban si sfila. Meloni: «Estendere a Kiev l’articolo 5 Nato»
Summit europeo per cercare soluzioni al conflitto. L’Italia contraria all’uso dei fondi di coesione per gli armamentiAl summit Ue a Bruxelles le conclusioni sull'Ucraina sono state approvate da 26 Stati membri e non da 27 come il testo sulla Difesa. A venire meno è stato il sostegno dell’Ungheria del premier Victor Orban.
Cinque le “condizioni” per la pace emerse dal vertice. Ovvero:
- Ai negoziati deve partecipare anche l’Ucraina
- Nei negoziati deve essere coinvolta anche l’Europa
- Il cessate il fuoco deve essere parte di un processo finalizzato a un accordo di pace globale
- Il raggiungimento di un accordo deve essere accompagnato da solide garanzie di sicurezza per l'Ucraina che scoraggino future aggressioni da parte della Russia
- Gli accordi di pace dovranno rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina.
In un breve punto stampa a margine dei lavori, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riassunto così la posizione italiana: no ai fondi di coesione da destinare agli armamenti, sì all'estensione all’Ucraina dell'articolo 5 della Nato (che prevede l'impegno reciproco delle parti dell’Alleanza a considerare un attacco armato contro una o più di esse come un attacco diretto contro tutte). E in questo quadro la premier ha rilanciato l'impegno dell'Italia per un vertice Usa-Ue, anche se al momento non c'è nulla di concreto.
Meloni ha in sostanza ribadito la linea già espressa al vertice informale di Londra: non c'è difesa europea senza un pieno coinvolgimento della Nato. Una posizione oggettivamente distante da quella di Emmanuel Macron, che ha proposto un ombrello atomico europeo sotto l’egida della Francia. Roma ha invece proposto che tutti i fondi previsti siano destinati a spese ammissibili al calcolo in ambito Nato.
(Unioneonline/l.f.)