"Sono Joker": spara al cinema, 12 mortiPolizia prova a entrare in casa di Holmes
Scene di spari sul grande schermo in dolby surround durante la prima di Batman. E contemporaneamente spari, ma veri, ad opera di un pazzo che irrompe in un cinema lasciando per terra 12 corpi senza vita e 59 feriti. Tra questi anche dei bambini.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Polizia e agenti speciali provano a entrare nell'appartamento di James Holmes, il sospetto killer della strage al cinema di Aurora. Si ritiene che la casa possa chiarire il movente e definire meglio la personalità di Holmes che, appena catturato, ha avvertito la polizia che nel suo appartamento c'erano esplosivi. Holmes ora non sta collaborando con le autorità, si trova nel carcere della contea e lunedì mattina comparirà in tribunale.
LA STRAGE - La fiction si è confusa alla tragica realtà, nel Century 16, una monumentale multisala scenario dell'ennesimo massacro americano senza un perché. E l'America, ancora una volta, piange vittime innocenti, cadute sotto il fuoco della follia. Barack Obama, sconvolto, ha deciso di sospendere per oggi la campagna elettorale, chiedendo che "la famiglia americana trovi la sua unità nel giorno del dolore".
E tutti gli States, incollati alle tv, a casa e nei bar, rivolgono le loro preghiere verso questo angolo del lontano selvaggio West. L'America è in lutto e le bandiere saranno a mezz'asta fino a mercoledì 25. E' la notte più buia di Aurora, una cittadina satellite, con casette a schiera e centri commerciali a poche miglia da Denver, in Colorado, lo stato dei pionieri e della corsa dell'Oro. Qui, come in tutti gli States si celebra la premier di 'The Dark Knight Rises- Il Cavaliere Oscuro', l'ultima puntata della fortunata saga di Batman. James Holmes, questo il nome del giovane killer, entra da un'uscita di sicurezza della sala numero 9, poco dopo la mezzanotte, quando il film è già iniziato da un quarto d'ora. Nella sua criminale follia sceglie di vestirsi come 'Banè, il 'cattivo' della pellicola.
Ma la mascherata si ferma qui. James è deciso a provocare una strage. Armato fino ai denti, con pistole e fucili, protetto da un giubbotto anti-proiettile, prima fa esplodere un paio di gas lacrimogeni, poi, per circa due, tre minuti, apre il fuoco all'impazzata, in silenzio, a caso. Solo per il gusto di uccidere. Complice la tecnologia sempre più avanzata, molti spettatori all'inizio hanno confuso i colpi mortali, con quelli del film. "Poi però - raccontano sconvolti - abbiamo visto la gente cadere per terra, urlare, scappare insanguinata. E' stato un caos".
Subito sono partite le chiamate di allarme. E pare che gli agenti siano riusciti a bloccare il killer subito fuori dalla sala. Casa sua, a poche miglia dal cinema, è stata trasformata in una trappola esplosiva. Ha agito da solo, non si cercano altri sospetti e non ci sono segni di collegamenti col terrorismo, dicono polizia e Fbi. A poche ore dalla notte più lunga di Aurora, la gente continua a vagare sconvolta. Più che rabbia c'è rassegnazione. Rivivono l'incubo di un'altra strage, quella nel liceo di Columbine, che 13 anni fa, ad appena 33 chilometri da qui, provocò la morte di 13 persone.
Sotto una afa africana, oltre 37 gradi, tutta la zona attorno al cinema è completamente off limits, circondata da diversi cordoni di nastro giallo, quelli che delimitano una zona in cui s'è compiuto un crimine. Da lontano, almeno 200 metri, si possono vedere solo le molte macchine parcheggiate fuori dalla multisala, un enorme edificio con luci alla sommità. Appartengono ai morti e ai feriti che ieri non ce l'hanno fatta a tornare a casa.
La città è da ore assediata dalle troupe tv e da centinaia di giornalisti che si sono fiondati da ogni angolo d'America per coprire l'ennesima 'big story' di violenza e morte gratuita. Dell'eccessiva diffusione delle armi, vera piaga della società americana, quasi nessuno vuole parlare. Si calcola che in tutti gli States circa 70 milioni di persone posseggono almeno un'arma. E da queste parti la National Rifle Association, la potente lobby a difesa del secondo emendamento è molto potente. Tuttavia anche oggi, malgrado il massacro, con l'eccezione del sindaco di New York, Michael Bloomberg, nessuno parla di porre un freno, un controllo alla vendita al pubblico di questi strumenti di morte. E il progressista Barack Obama non fa eccezione. Ma nessuno pensi che fatti come questi possano aprire una riflessione. Anzi, è vero i contrario. Dopo l'eccidio di Tucson, Arizona, quando morirono sei simpatizzanti della deputata democratica Gabrielle Giffords, ci fu un boom di vendita di armi.