Dopo quelle di Donald Trump e Joe Biden, sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia, spuntano nuove “carte segrete”, stavolta in casa dell'ex vicepresidente Mike Pence in Indiana. Una decina di documenti bollati come “classificati”, ossia riservati, e consegnati subito alle autorità americane.

Li ha trovati un legale di Pence, incaricato dallo stesso ex vicepresidente, in via precauzionale, di esaminare tutte le sue carte in seguito allo scandalo dei documenti rinvenuti in un ex ufficio di Biden a Washington e nella sua abitazione in Delaware.

La ricerca in casa Pence ha rivelato la presenza di un "piccolo numero" di fascicoli riservati, di cui gli Archivi Nazionali e il Dipartimento di Giustizia sono stati subito informati. 

«Il vicepresidente non era a conoscenza dell'esistenza di documenti classificati nella sua abitazione. È consapevole dell'importanza di queste informazioni ed è pronto a cooperare pienamente in ogni appropriata inchiesta al riguardo», ha fatto sapere il suo staff.

Dopo la fine della presidenza Trump, le carte segrete, rinvenute in scatole chiuse con il nastro adesivo, avrebbero prima seguito Pence in un'abitazione temporanea in Virginia. Poi sarebbero state trasferite a Carmel, Indiana, nella residenza di famiglia dell'ex vicepresidente. 

«Pence è innocente. Non ha mai fatto consapevolmente nulla di disonesto nella sua vita. Lasciatelo stare», lo ha difeso Donald Trump, mesi fa sottoposto a una vera e propria perquisizione nella sua residenza a Mar-a-Lago che ha fatto emergere interi scatoloni di documenti riservati. Dalla Casa Bianca invece è arrivato un secco no comment.

(Unioneonline/D)

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