Sanna Marin non basta: in Finlandia vincono i conservatori, boom dell'ultradestra
Il partito nazional-populista, anti-migranti ed euroscettico dei “Veri Finlandesi” diventa la seconda forza del PaesePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sanna Marin esce ufficialmente sconfitta dalle elezioni in Finlandia.
La sua popolarità non è stata sufficiente ai socialdemocratici, che sono stati scalzati dai conservatori.
Dopo un prolungato testa a testa, il leader della Coalizione nazionale Petteri Orpo ha rivendicato la vittoria e la premier uscente gliel'ha concessa. A far rumore anche il boom dell'estrema destra, che diventa la seconda forza del Paese e cresce ai massimi della propria storia.
La formazione del governo, tuttavia, resta un rebus. Nel voto per il rinnovo dell'Eduskunta, il parlamento monocamerale finlandese, con oltre il 96% dei voti scrutinati il centrodestra è accreditato per ottenere 48 seggi su 200 complessivi, mentre il partito nazional-populista ed euroscettico dei “Veri Finlandesi” di Riikka Purra ne ottiene 46. Al partito della premier 37enne uscente ne dovrebbero andare 43.
Il voto in Finlandia arriva a pochi giorni dall'ultimo via libera mancante per lo storico accesso alla Nato, con la ratifica in Turchia arrivata giovedì, ma il tema è talmente condiviso da esser rimasto fuori dal dibattito.
La 37enne Marin, molto nota all'estero, popolarissima in patria, anche grazie a una gestione esemplare della pandemia, ha spostato a sinistra i socialdemocratici nella campagna elettorale, puntando su welfare e soprattutto sull'istruzione che ritiene capace di far risalire la ricchezza del Paese, attribuendo invece l'aumento del debito pubblico solo alla pandemia e crisi in ucraina e dicendosi contraria a ogni taglio alla spesa.
La Coalizione di Orpo chiede invece misure di austerity per 6 miliardi di euro, per riportare il debito pubblico sui valori virtuosi dell'Ue. I “Veri Finlandesi” esprimono invece posizioni apertamente anti-migranti e euroscettiche, a partire dalla richiesta di non rispettare l'impegno per la neutralità climatica nel 2035, senza rinnegare il vecchio obiettivo nel lungo termine di “Fixit”, l'uscita della Finlandia dall'Unione europea.
(Unioneonline/D)