Abbandonato in aeroporto in Spagna. Informazioni: nessuna. Assistenza: meno di zero. Non pervenuta manco l’umanità. «La cosa che mi fa infuriare è che è successo proprio perché io sono in sedia a rotelle: non è possibile accettarlo». Marco Altea, cagliaritano, 44 anni, è tra l’arrabbiato e l’incredulo quando racconta la surreale situazione che ha vissuto. E continua a vivere in queste ore. Snobbato da due compagnie aeree e dalla società di gestione di un aeroporto, ieri non è riuscito a tornare a casa, in Sardegna. Raggiungerà l’Isola oggi. Forse. Oltre 24 ore dopo il previsto, molti soldi spesi (in più, e per fortuna li aveva) e un’esperienza inaccettabile alle spalle. 

Tutto parte da un ritardo. Altea era a Parigi con l’amico Rubens Piras e ieri, alle 18,40, sarebbe dovuto partire il loro aereo Vueling per Palma di Maiorca (orario di atterraggio, sulla carta 20,30), con la coincidenza pronta per Cagliari, volo operato da Ryanair (decollo alle 21,50): una scelta di collegamenti fatta attraverso un’applicazione specializzata, che consiglia le tratte più economiche e veloci. 

«Il decollo è avvenuto con oltre un’ora di ritardo», racconta. La durata del volo è stato regolare. Ma una volta atterrati a Sant Joan, Palma di Maiorca, visto il ritardo, chi si muoveva sulle sue gambe è corso giù fino al gate di Ryanair. Per Altea non è stato possibile: «Per chi è in sedia a rotelle è necessaria l’assistenza», dice spiegando l’ovvio, «ma gli addetti si sono presentati dopo oltre mezz’ora». Tracorsa con l’amico Piras sull’aeromobile. E la coincidenza? Persa: l’altra compagnia non li ha aspettati. 

«Così ci siamo rivolti al punto informazioni di Ryanair in aeroporto», racconta ancora Altea, «in modo civile abbiamo chiesto una mano, indicazioni. Cioè: cosa sarebbe stato di noi?». Vueling li ha snobbati, «e l’operatrice a terra di Ryanair, dall’altra parte del vetro, ha spento il microfono e se n’è andata, dicendo che non era compito loro». 

Lasciati soli. Piras attiva la videocamera del cellulare, Altea racconta in video: è evidente che sia incredulo rispetto a quanto successo. A lui, poi, che ha anche fondato un’associazione di volontariato, la  Whable, che aiuta  le persone disabili a trovare ristoranti accessibili a tutti, senza barriere (QUI IL SITO). Uno che s’impegna  per i diritti degli altri, che ha visto i suoi calpestati da indifferenza e inefficienza. 

I due amici avevano le risorse per pagare una notte in albergo: «Soldi nostri, ovvio», sottolinea. Che si aggiungono a quelli spesi per pagare nuovi biglietti: «Il primo volo diretto da Palma a Cagliari», interviene Piras, «è domenica. Marco deve prendere delle medicine specifiche. Non potevamo rimanere. Quindi abbiamo deciso di passare da Milano». Con prezzi dell’ultimo momento esorbitanti. Da Linate, poi, stasera, ci sarà il collegamento per Cagliari: «Atterriamo in mattinata. Ma dovremo aspettare le 20,30, perché prima non ci sono collegamenti». E qui è questione di continuità. 

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