Bimbi abusati e sepolti nelle scuole cattoliche: in Canada incendiate 4 chiese
La scoperta di mille tombe di alunni indigeni ha fatto riesplodere il caso degli atroci maltrattamenti ai nativi. Il premier Trudeau chiede scusa
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Altre due chiese date alle fiamme in Canada, dopo la scoperta di circa mille tombe “anonime” di bambini accanto a due ex scuole cattoliche per indigeni nella Columbia britannica.
Gli incendi sono divampati a un’ora l’uno dall’altro, distruggendo le chiese di Sant'Anna e di Chopaka e le autorità temono una rappresaglia anti-ecclesiastica.
La Polizia sta ora cercando collegamenti con altri due roghi di chiese, avvenuti il 21 giugno a Penticton e Oliver.
Nei giorni scorsi erano state rinvenute le sepolture di 750 minori (VIDEO) in un terreno dell’ex collegio gestito dalla Chiesa a Marieval. A maggio, invece, erano stati identificati i resti di 215 bambini nei pressi di un'altra struttura simile.
Scoperte che hanno indignato l’opinione pubblica, rinfocolando il dibattito e le polemiche sugli abusi perpetrati dagli istituti cattolici nei confronti dei bambini nativi – amerindi, métis e inuit – che fino agli anni Novanta del ‘900 sono stati separati a forza dalle famiglie, subendo poi maltrattamenti e violenze, anche sessuali.
Si parla di circa 150mila vittime. Secondo una commissione d'inchiesta si sarebbe trattato di un vero e proprio "genocidio culturale”. Efferatezze di cui il primo ministro canadese Justin Trudeau si è scusato con il suo Paese, invitando anche il Papa a fare lo stesso e non escludendo l’apertura di una nuova indagine penale.
(Unioneonline/l.f.)