«Non era l'Ultima Cena la mia ispirazione».

Dopo tante polemiche arriva la replica del creatore della Cerimonia di apertura dei Giochi, Thomas Jolly, in un'intervista a BFM TV. Nel corso della quale rivela che le drag queen sedute al tavolo, scena che aveva fatto discutere, non stavano affatto ricreando il capolavoro di Leonardo Da Vinci: «Credo fosse abbastanza chiaro che si trattava di Dioniso che arriva a tavola, è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume». «L'idea - continua - era una grande festa pagana, legata agli dei dell'Olimpo… Olimpo, Olimpo, spirito olimpico...».

A stretto giro arrivano anche le scuse dell’organizzazione dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 «se qualcuno si è sentito offeso». «Ovviamente – ha detto Anne Descamps, direttrice della Comunicazione di Parigi 2024 – la nostra intenzione non era di mancare di rispetto a un gruppo religioso, qualunque esso sia. Al contrario, la nostra intenzione era mostrare tolleranza e comunione. Se qualcuno è stato offeso, noi ce ne scusiamo».

La sequenza è stata molto criticata da vescovi cattolici, destra ed estrema destra. A dare il via alle danze italiane Matteo Salvini, leader della Lega: «Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi». Posizioni di pari passo con quelle di sovranisti del rango di Viktor Orban, il premier ungherese che da una trasferta in Transilvania ha parlato di «vuoto morale dell'Occidente», e del leader dell'ultradestra olandese Geert Wilders: «Il cristianesimo viene deriso, mentre se pubblico vignette su Maometto a sinistra si grida alla blasfemia».

Non solo politici: dai vescovi francesi l'Ultima Cena delle drag queen ha suscitato l'ira del mondo cattolico. In primis la Conferenza dei vescovi di Francia che ha deplorato le «scene di derisione e di scherno nei confronti del cristianesimo».

Per i vescovi italiani «la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, attesa con grande entusiasmo e concepita per celebrare la grandezza della Francia e l'unità del movimento olimpico, si è trasformata in un caos chiassoso, confusionario e autocelebrativo. Quella che doveva essere una solenne celebrazione della cultura francese ha preso una piega inaspettatamente negativa, divenendo una sfilata di errori banali, accompagnata da ideologismi triti e scontati».

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata