Arrestati in Niger quattro ministri, un ex ministro e il leader del partito di Mohamed Bazoum, il presidente eletto rovesciato da un colpo di Stato nei giorni scorsi. Lo rende noto il partito presidenziale con una dichiarazione all'Afp.

«Dopo il sequestro del presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti ci riprovano e moltiplicano gli arresti illegali», ha denunciato il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo (Pnds). 

Arrestati il ministro del petrolio Mahamane Sani Mahamadou – figlio dell'ex presidente Mahamadou Issoufou - e il ministro delle miniere Ousseini Hadizatou. I golpisti hanno anche «arrestato il presidente del Comitato esecutivo nazionale del Pnds, Fourmakoye Gado. Questo segue gli arresti del ministro dell'Interno e del Decentramento, Hama Amadou Souley, del ministro dei Trasporti, Oumarou Malam Alma, e del deputato ed ex ministro della Difesa, Kalla Moutari», ha dichiarato il partito.

Il partito "chiede" il «rilascio immediato» dei ministri arrestati e «sequestrati ingiustamente», affermando di temere che il Niger si stia avviando verso «un regime dittatoriale e totalitario».

Fonti vicine alla presidenza hanno riferito anche dell'arresto del ministro dell'Educazione professionale, Kassoum Moctar.

Il presidente Bazoum è tenuto in ostaggio nella sua residenza dai membri della sua guardia del corpo da mercoledì mattina. Ha parlato telefonicamente con diversi capi di Stato e altre personalità degli Stati partner del Niger, come Francia e Stati Uniti. 

«Ci auguriamo che in Niger si possa ripristinare la democrazia con il presidente eletto Mohamed Bazoum, che noi sosteniamo. Non riconosciamo la giunta militare. Oggi ho parlato con la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna e con l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrel e mi confronterò con il segretario di Stato Usa Antony Blinken» le parole del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani

«Gli italiani in Niger sono poco meno di cento e non corrono alcun pericolo. La Farnesina li segue uno per uno, sono in sicurezza», ha quindi aggiunto Tajani a proposito dei nostri connazionali.

L’instabilità del Niger, fino ad oggi l’ultimo dei Paesi dell’Africa Occidentale ad avere una chiara inclinazione occidentale, può avere riflessi molto importanti su tutta l’Europa, soprattutto con le continue infiltrazioni nel Sahel della brigata Wagner.

Il Paese è anche uno dei nodi strategici dei traffici di cocaina, ha ricchi giacimenti di oro e titanio, e la sicurezza dell’Occidente potrebbe quindi essere notevolmente minata ora che anche il Niger andrà presumibilmente ad accrescere la rete filo-russa all’interno dell’Africa.

I leader della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), riuniti ad Abuja, in Nigeria, hanno intanto lanciato un ultimatum di una settimana ai golpisti per il "pieno ritorno all'ordine costituzionale nella Repubblica del Niger". Diversamente non si esclude il ricorso alla forza.

Il messaggio ha ricevuto il sostegno del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken, e dell'Alto rappresentante europeo per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. 

(Unioneonline/v.l.)

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