Netanyahu sotto accusa, al via sciopero generale in Israele: «Subito un accordo per il rilascio degli ostaggi»
Monta la rabbia dell’opinione pubblica del Paese. Teheran: «Chi sostiene i diritti umani agisca prima che sia troppo tardi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In Israele monta la protesta dei cittadini che chiedono a gran voce al governo di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Decine di manifestanti hanno bloccato Ibn Gvirol Street a Tel Aviv, in concomitanza con lo sciopero generale nel Paese, tra la diffusa rabbia per la gestione della guerra da parte del governo. Ma si sono riuniti anche all'incrocio di Shilat, vicino a Modi'in, e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina, come riferisce il Times of Israel.
L'Histadrut - uno dei sindacati più potenti del Paese - ha annunciato lo sciopero di un giorno, iniziato questa mattina alle 6, ora locale. Gli uffici governativi e comunali resteranno chiusi, così come le scuole e molte aziende private. Anche l'aeroporto internazionale di Israele, il Ben Gurion, rimarrà chiuso per un periodo imprecisato.
Per il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani «è tempo che coloro che affermano di essere sostenitori dei diritti umani e che le vite degli esseri umani sono importanti per loro, agiscano per fermare Israele, prima che sia troppo tardi. Circa otto decenni dopo il tribunale di Norimberga, il mondo assiste ancora una volta all'emergere di un altro Hitler (riferendosi al premier israeliano Benyamin Netanyahu), un criminale che continua il brutale genocidio e l'uccisione di donne e bambini palestinesi innocenti tra l'indifferenza della comunità internazionale».
(Unioneonline/v.f.)