Una 53enne, in Francia, accusa suo marito di averla tenuta segregata in casa a Forbach, al confine con la Germania, per 12 anni e di averla anche torturata.

La donna è stata liberata durante un blitz della polizia, scattato all'alba nell'appartamento dei due coniugi - entrambi tedeschi - in avenue Saint-Rémy.

Sembra che ieri sera la vittima sia riuscita ad aver accesso a un telefono, allertando i soccorsi in Germania attraverso un’associazione che tutela le vittime di violenza. Ha raccontato di essere stata tenuta rinchiusa nell'abitazione, contro il suo volere, da almeno 12 anni. L'associazione ha immediatamente contattato la polizia di Wiesbaden che a sua volta ha avvisato i colleghi francesi a Forbach. L'uomo - un disoccupato di 55 anni che lavorava in passato per uno stabilimento industriale in Germania - è stato subito arrestato e posto in stato di fermo a Metz.

La donna era all'interno di una stanza chiusa con le sbarre, nuda, con il cranio rasato, denutrita e con fratture alle gambe e alle dita e segni di percosse, ha precisato una fonte vicina all'inchiesta, è stata ricoverata.

A quanto risulta, il marito raccontava a tutti che la moglie fosse malata di cancro, e quando i vicini sentivano le urla pensavano ai dolori provocati dalla malattia.

 La giustizia francese ha aperto un'inchiesta per sequestro, stupro aggravato, atti di tortura e di barbarie. 

(Unioneonline/s.s.)

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