L’onda rossa prevista dai sondaggi e auspicata dai repubblicani e da Donald Trump non c’è stata.

Le elezioni di midterm confermano un Joe Biden in difficoltà, ma il partito democratico tiene.

I repubblicani ottengono la maggioranza alla Camera, ma di poco. Senato in bilico: 48 seggi a testa, una gara all’ultimo voto che potrebbe concludersi tra settimane, dato che in Georgia – Stato decisivo per il controllo della Camera alta – si profila un ballottaggio il 6 dicembre.

Sul fronte repubblicano la notte elettorale ha incoronato l’italo-americano Ron DeSantis, riconfermato a valanga governatore della Florida, sempre meno “Stato in bilico” e sempre più rosso repubblicano. Un successo che lo stesso diretto interessato definisce “storico” e che rafforza senz’altro le sue ambizioni presidenziali e che lo fa entrare in rotta di collisione con Donald Trump, che si è “dimenticato” di lui nelle congratulazioni. Peggio, ha fatto sapere di essere pronto a spiattellare “cose non belle” su di lui perché lo conosce “più di chiunque altro, forse più di sua moglie”.

In Georgia, dicevamo, sfida al cardiopalma tra il revedendo dem Rafael Warnock e l’ex campione di football Herschel Walker: a separarli una manciata di voti, non sufficiente per attribuire il decisivo seggio che resta “too close to call” e che rende a questo punto inevitabile un secondo turno.

A Trump è andata male in Pennsylvania, Stato cruciale dove il suo candidato Mehmet Oz, voluto contro diversi pareri del partito, ha perso contro il governatore dem John Fetterman. Sempre in Pennsylvania ha perso l’altro suo grande alleato, il negazionista Doug Mastriano, sconfitto dal dem Josh Shapiro. L’ex presidente può fregiarsi della vittoria del finanziere-scrittore JD Vance. Da segnalare sul fronte dei democratici in Texas la terza debacle consecutiva in 4 anni per Beto O’Rourke.

Sul fronte nazionale, i repubblicani non possono dirsi soddisfatti del risultato e nel Grand Old Party verrà chiesto contro a Trump. I dem tirano un sospiro di sollievo per aver scampato il previsto bagno di sangue, consapevoli tuttavia che il merito non va a Joe Biden, la cui popolarità è a picco, ma della tenuta sul territorio di alcuni senatori dem.

(Unioneonline/L)

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