Nulla osta del Vaticano al culto di Medjugorje per i suoi "frutti positivi". L'ok arriva dalla Dottrina della Fede con il placet del Papa. Questo però «non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che in mezzo a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli».

Quindi, pur non esprimendo un giudizio sulla moralità delle persone che dal 1981 dicono di vedere la Madonna, il Vaticano indica: «I pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace, e per incontrare Cristo».

Nel caso di Medjugorje la lunga nota del Vaticano elenca i "frutti positivi", "abbondanti", "diffusi", "tanto belli", con gente che si converte, che decide di abbracciare la vita religiosa o anche semplicemente di tornare a pregare. Questo però «non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali». Nel documento quindi non si parla di apparizioni ma tuttavia si esaminano i "presunti messaggi", la maggior parte dei quali è considerato coerente con la dottrina cattolica.

«È importante chiarire sin dall'inizio che le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti», si precisa ancora. Al tempo stesso avere concesso il "nulla osta" implica che non sono state evidenziate falsificazioni o mitomanie. In altri casi - uno su tutti Trevignano - la bocciatura del Vaticano è stata senza appello e si è chiaramente parlato di "non soprannaturalità" del fenomeno con il conseguente divieto per i fedeli di continuare a seguire tali manifestazioni.

Il documento su Medjugorje in pratica sorvola sui veggenti, chiedendo ai fedeli di non fare pellegrinaggi con il solo scopo di incontrarli.

La nota del Vaticano è stata commentata anche dal segretario della Cei monsignor Giuseppe Baturi: «Sostanzialmente ciò che la Chiesa dice è che non si riconosce la sopranaturalità delle presunte apparizioni, però i frutti sono buoni. Non entra in merito, non è questo l'oggetto vero di questo giudizio, ma dopo tanti anni riconosce la bontà dei frutti spirituali in termini di conversione, di promozione della pace e di amore della Chiesa. Si autorizza il culto pubblico e si invitano le autorità a valorizzare la proposta spirituale che nasce e si diffonde attorno a Medjugorje».

Ancora: «Coloro che traggono nutrimento spirituale da questo luogo possono evidentemente andare, tenendo conto di indicazioni che in questa nota sono espresse: la necessità di dare il primato sempre a Dio e a Cristo, la necessità di non contrapporre mai il magistero della Chiesa e la vita ecclesiale a orientamenti o interpretazioni, e la necessità assolutamente di tener conto dell'unica rivelazione pubblica a cui siamo davvero obbligati, che è quella che Gesù Cristo ha lasciato e che ci è stato comunicato attraverso la tradizione della Chiesa e la Sacra Scrittura».

(Unioneonline)

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