C'è anche Leonardo Badalamenti, uno dei figli dello storico boss di Cinisi, don Tano, tra le persone arrestate nell'ambito dell'operazione coordinata dalla Dda di Palermo condotta dai carabinieri del Ros che oggi ha portato in cella 16 persone. L'inchiesta è a carico di 20 indagati. A tre il Gip ha concesso gli arresti domiciliari. Una ha avuto il divieto di dimora a Viareggio. Badalamenti, arrestato a San Paolo del Brasile, da 30 anni lontano dalla Sicilia e per molto tempo residente in Venezuela, era a capo di una organizzazione criminale internazionale che tentava di negoziare falsi Bond venezuelani destinati a garantire l'apertura di linee di credito in istituti bancari di diversi Paesi stranieri. Badalamenti avrebbe potuto contare anche sulla complicità di un funzionario del banco centrale del Venezuela corrotto.

VASTA OPERAZIONE INTERNAZIONALE. I carabinieri hanno eseguito provvedimenti cautelari in diverse città italiane, ma anche in Spagna, Venezuela e Brasile. Si tratta di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Palermo su richiesta della Procura distrettuale antimafia nei confronti di 20 indagati per associazione mafiosa, corruzione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori. Il provvedimento prevede anche il sequestro di beni, aziende e quote societarie, del valore di oltre 5 milioni di euro. Al centro delle indagini condotte dal Ros di Firenze vi sono alcuni imprenditori ritenuti espressione di famiglie mafiose che sono attivi sia in Toscana sia nella realizzazione di opere residenziali e turistiche in provincia di Palermo. L'attività investigativa ha consentito di individuare un sodalizio transnazionale capeggiato da Leonardo Badalamenti, figlio di Gaetano, il boss di Cinisi morto in carcere negli Stati Uniti, impegnato nella gestione truffaldina di titoli di credito venduti per centinaia di milioni di dollari ai danni di istituti di credito esteri.
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