Libano in fiamme, sassarini rifugiati nei bunker. Crosetto: «Situazione delicata»
I militari italiani alla guida della missione Unifil hanno raggiunto le posizioni protette mentre i raid aerei e i colpi d’artiglieria martellano il sud del PaeseSale la tensione in Medio Oriente e i circa 1.200 sassarini alla guida della missione di pace Unifil si rifugiano nei bunker dopo l’ingresso delle truppe israeliane in territorio libanese.
Lo annuncia il ministro della Difesa Guido Crosetto: «Il personale militare italiano in Libano ha raggiunto le posizioni protette e al momento si trova precauzionalmente nei bunker. Unifil non è un obiettivo diretto degli attacchi, ma non bisogna sottacere che l’aumento del livello e dell’intensità degli scontri rende la situazione delicata. Ho tenuto e terrò informati degli ulteriori sviluppi la presidenza della Repubblica, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il collega Tajani».
Crosetto sottolinea anche che «da mesi, come governo, abbiamo rappresentato in ogni sede che sarebbe stato necessario dare effettiva ed immediata attuazione alla risoluzione dell'Onu 1701, che prevede una fascia di territorio a sud del fiume Litani ed a nord della 'blue line' in cui siano presenti solo le armi delle forze armate libanesi e di Unifil, anche modificando regole di ingaggio che non aveva dato i frutti auspicati».
La situazione agita la politica, i capigruppo di Pd e M5s in Senato, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli, invitano il ministro Crosetto a «riferire urgentemente» in aula sulla crisi in Medio Oriente. La maggioranza ricorda dal canto suo che è già fissata un’informativa dei ministri Tajani e Crosetto davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera.
Sul fronte intanto fonti della sicurezza citate dalla tv di Beirut riferiscono che finora gli israeliani non hanno superato la “blue line”, che tuttavia continua ad essere martellate con artiglieria e raid aerei. L'Idf segnala intensi combattimenti nel sud del Libano e i civili sono invitati a non guidare veicoli nelle aree sotto il fiume Litani.
Hezbollah, da parte sua, ha affermato di aver preso di mira due volte i soldati dell'esercito israeliano nel nord di Israele. Migliaia di persone sono intento in fuga verso la Siria.
(Unioneonline/L)