Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, in una conferenza stampa, ha commentato i tentativi di mediazione del Papa in merito al conflitto Kiev-Mosca. Secondo l’uomo del Cremlino, il pontefice avrebbe fatto delle dichiarazioni non cristiane sulle crudeltà commesse in particolare da Ceceni e Buriati.

«Il Vaticano ha detto che ciò non si ripeterà e che probabilmente c'è stato un malinteso, ma questo non aiuta ad aumentare l'autorità dello Stato pontificio», ha aggiunto Lavrov. Sul ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani invece: «Sta facendo dichiarazioni relative a idee indirizzate a cercare una soluzione in Ucraina, ma non ho sentito proposte concrete».

Nel frattempo, nella regione di Lugansk, la centrale elettrica ad alta tensione più moderna del paese è stata distrutta dall’esercito russo. La notizia è stata annunciata su Facebook dal presidente della società per l'energia ucraina Ukrenergo Volodymyr Kudrytsky. La centrale Kreminska era stata inaugurata nel 2020 e copriva completamente il fabbisogno di elettricità della regione, creando anche una riserva: «Nel 2020 – come ha riferito Kudrytsky –abbiamo costruito e messo in funzione una stazione ad alta tensione, che non ha analoghi impianti in Europa. Era necessaria per fornire un’alimentazione affidabile a circa 500mila consumatori nel Lugansk».

Nella regione meridionale di Zaporizhzhia invece, dove si trova la centrale nucleare più grande d'Europa, è stato registrato un nuovo blackout di emergenza. Lo ha reso noto il fornitore di energia statale Ukrenergo, citato dalla Cnn. L'interruzione di corrente – come spiega Ukrenergo – è dovuta al “significativo superamento del consumo di elettricità” nella regione. «L'energia verrà ripristinata quando il consumo si stabilizzerà», ha aggiunto.

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(Unioneonline/v.f.)

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