«Ce l'abbiamo fatta! Il cambiamento inizia ora. Il partito laburista è cambiato, è pronto a servire il nostro paese, pronto a riportare la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori. Il mandato comporta grandi responsabilità. Dobbiamo riportare la politica al servizio del pubblico. Questa è la grande prova della politica in quest'epoca: la lotta per la fiducia è la battaglia che definisce la nostra epoca. Prima il Paese, poi il partito è un principio guida». Così il leader laburista Keir Starmer commentando l'esito del voto in Gran Bretagna.

E che non lascia dubbi: per i conservatori il numero di deputati più basso dell'intera loro storia politica. I laburisti, invece, tornano al potere dopo 14 anni e con una maggioranza schiacciante.

Dalle urne anche il risultato della elezione alla Camera dei Comuni, dopo sette tentativi falliti, di Nigel Farage. Il leader della destra populista di Reform UK ha stravinto nel collegio di Clacton-on-Sea, strappato al Partito conservatore di Rishi Sunak. Nel discorso di vittoria ha rilanciato la sfida a destra ai Tory, esaltando il risultato del suo partito - in grande ascesa anche nel voto proporzionale nazionale -, non senza rivolgere un baldanzoso avvertimento al Labour di Keir Starmer, vincitore delle elezioni. «Non c'è alcun entusiasmo per Starmer - ha tuonato -, presto il suo governo avrà problemi e Reform gli sarà addosso».

Rieletto invece da candidato indipendente, dopo essere stato espulso dal Labour dal suo successore Keir Starmer, l'ex leader laburista Jeremy Corbyn. Il 75enne paladino della sinistra radicale, è stato rieletto deputato nel collegio di Islington North a Londra.

Corbyn - deputato in quel collegio da 41 anni - ha superato il nuovo candidato ufficiale laburista di quasi 8000 voti: la sua vittoria rappresenta una macchia sul trionfo elettorale complessivo del partito di Starmer. 

(Unioneonline/v.l.)

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