La variante Omicron era già presente a New York e negli Usa prima ancora di essere scoperta e di ricevere il suo nome.

E’ quanto rivela il New York Times, riferendo il caso di un analista sanitario di Minneapolis che dal 19 al 21 novembre ha partecipato con altre 53mila persone ad una convention a Manhattan risultando positivo il 23 novembre. Proprio un giorno prima che gli scienziati venissero a conoscenza della nuova variante nell'Africa australe, cui l'Oms non aveva ancora dato un nome. Gli esami di laboratorio sul tampone positivo dell’uomo hanno confermato ora la presenza delle mutazioni della Omicron. 

ISRAELE VERSO LA QUARTA DOSE – Intanto, mentre in Italia si va avanti con le terze dosi, Israele già pensa alla quarta. Almeno per le persone immunodepresse.

Lo fa sapere Canale 12, secondo cui esperti della sanità israeliana discuteranno, in presenza della variante Omicron, l’eventualità di una ulteriore dose alle fasce di popolazione a rischio maggiore.

La terza dose in Israele, il booster, è stata somministrata già a luglio scorso subito ai pazienti con sistema immunitario compromesso, inclusi quelli sotto trattamento anti tumore.

Quarta dose che non è esclusa neanche da noi, come ha detto chiaramente il coordinatore del Cts Franco Locatelli questa sera a Che tempo che fa su Rai3: “Non sappiamo quanto durerà la protezione dalla malattia e dal contagio della terza dose. Cominciamo con quella, poi in funzione delle evidenze decideremo. La quarta dose è un’eventualità non escludibile, ma in questo momento neanche all’ordine del giorno. La scienza impara progressivamente e dà indicazioni rispetto a quel che emerge in maniera chiara”.

(Unioneonline/L)

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