La Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, nonno e responsabile del rapimento di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone sequestrato dal nonno e portato in Israele.

Ora il bambino, fa sapere la famiglia, torna in Italia dove ha sempre vissuto, affidato alla zia paterna Aya Biran, come disposto dalle prime due sentenze israeliane.

Duro il commento della famiglia Peleg: “Lo Stato di Israele ha rinunciato oggi ad un bambino ebreo, suo cittadino indifeso senza che la sua voce venisse ascoltata, per farlo vivere in terra straniera lontano dalle sue radici, dalla sua famiglia amata, da dove sono sepolti i suoi genitori e suo fratello minore. Continueremo a combattere con ogni modo legale per riportarlo in Israele. Facciamo appello alle autorità italiane per riesaminare l'affidamento”.

Intanto a Cipro Gabriel Alon Abtubul, soldato di un’agenzia di contractor che avrebbe aiutato il nonno di Eitan a rapire il bambino arrestato lo scorso 25 novembre, è stato scarcerato con obbligo di firma. La procedura sull’eventuale estradizione deve concludersi in 60 giorni prorogabili di altri 30”.

Il 50enne è destinatario assieme a Shmuel Peleg dell’ordinanza di custodia in carcere firmata dal gip di Pavia per sequestro di persona aggravato, sottrazione e trattenimento all'estero di minore e appropriazione del passaporto del bambino.

L’uomo era alla guida della macchina noleggiata da Peleg che portò il bimbo da Pavia, dove il nonno era andato a prenderlo dalla zia per una delle visite autorizzate, fino a Lugano. Per il gip pavese Villani è "pressoché certa" anche la presenza dell'uomo sull'aereo privato che poi ha portato "l'ignaro Eitan" e il nonno fino in Israele.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata