Kiev onora Manuel Mameli: una targa a Maidan per il “Vespa” sardo caduto in Ucraina
Dalla Sardegna a Maidan, passando per l’inferno del Donbas. Il destino del venticinquenne selargino, si è intrecciato con quello della guerra russo-ucrainaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il sole di maggio ha scaldato una delle piazze più cariche di storia e dolore dell’Ucraina. A Maidan, nel centro della capitale ucraina, è stata deposta oggi – 22 maggio 2025 – una foto davanti al tricolore in onore di Manuel Mameli, giovane sardo di Selargius morto per difendere il Paese dall’invasione russa.
La sua foto si aggiunge a migliaia di simboli che ricordano i caduti nella guerra per la libertà dell’Ucraina. Tra fiori, bandiere, fotografie e candele, ora c’è anche il volto di “Vespa”, il soprannome con cui Mameli era conosciuto tra i commilitoni della Legione Internazionale delle Forze Armate ucraine.
Morto il 18 maggio nei pressi di Nova Poltavka, vicino a Pokrovsk, Manuel è stato vittima di un attacco con droni condotto dalle forze russe. Insieme a lui, almeno altri sette combattenti stranieri hanno perso la vita. I loro corpi sono rimasti in territorio occupato. Mameli è stato ufficialmente dichiarato “missing in action”.
Ma chi era Manuel Mameli? Classe 2000, nato a Cagliari, sardo di Selargius fiero e determinato, era un giovane pieno di energia. Solo due anni fa ha partecipato a un campionato italiano di braccio di ferro. Faceva anche Judo, sport che ha abbandonato quando è partito. Dopo la maturità conseguita nel capoluogo sardo, aveva deciso di lasciare l'Isola e andare in Francia a cercare lavoro.
Poi la decisione di entrare a far parte della Legione Internazionale e, infine, la scelta di partire, spinto, come raccontano gli amici, «da un’idea di giustizia più grande di sé». Era diventato un volontario in armi, uno dei circa 20.000 stranieri che si sono uniti alla resistenza ucraina dopo il 24 febbraio 2022.
Il luogo scelto per la sua foto non è casuale. Piazza Maidan, simbolo della Rivoluzione della Dignità del 2014, è l’altare laico dove l’Ucraina onora i suoi caduti. È lì che il popolo ucraino ha detto “no” alla repressione, è lì che è iniziata la battaglia per l’Europa.
Il tributo a Mameli, sesto italiano noto per aver perso la vita in Ucraina, arriva pochi giorni dopo la Giornata dell’Europa, celebrata l’8 maggio proprio a Maidan. In quell’occasione, circa 80 italiani si sono radunati a Kiev per commemorare i connazionali caduti. Sono stati ricordati anche Antonino, Angelo, Giorgio e Massimiliano, altri volontari italiani che, come Vespa, hanno scelto di combattere una guerra non loro.
Al momento, hanno fatto sapere dal Comune di Selargius e gli stessi familiari, non ci sono conferme ufficiali: non è stato, infatti, possibile recuperare il corpo di Manuele che si troverebbe in una zona sotto il controllo russo. Ieri sera sindaco, Gigi Concu e la vice sindaca, Gabriella Mameli di Selargius si sono recati in via Villafranca per portare conforto alla famiglia Mameli, che però attende ancora notizie ufficiali dall'ambasciata italiana.