India, allarme per il “fungo nero”: la mortalità è del 50%
Le autorità del Paese asiatico, già messo in ginocchio dal Covid, preoccupate per le migliaia di casi di mucormicosi
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L’India, già messa a durissima prova dall’epidemia di Covid (26 milioni di casi e circa 300mila morti), deve fare i conti con un’altra emergenza sanitaria. Quella per il significativo aumento di casi mortali di "fungo nero", ovvero di mucormicosi, un'infezione rara che ha un tasso di mortalità del 50 per cento.
Negli ultimi mesi nel Paese asiatico si sono registrati migliaia di casi che hanno colpito anche e soprattutto pazienti con Covid-19.
L’allarme è talmente alto che il segretario del ministero della Salute Lav Agarwal ha inviato i 29 stati dell'India a dichiarare la mucormicosi una “epidemia”, per far sì che le autorità sanitarie possano tenere alta la guardia e far scattare i protocolli per il monitoraggio della situazione.
Secondo i medici, sono gli ammalati di diabete che assumono steroidi i più esposti al rischio di contrarre il fungo: gli steroidi hanno infatti come effetto collaterale l'abbassamento del sistema immunitario, già alterato dalla presenza del virus.
Nei pazienti col sistema immunitario depresso, inoltre, il fungo si fa strada più facilmente, da ferite, dal naso e dagli occhi, fino ai polmoni e al cervello. Per evitare che il fungo attacchi il cervello, sono spesso necessarie operazioni invasive, che prevedono la rimozione dei tessuti necrotici dal cavo orale e anche degli occhi.
(Unioneonline/l.f.)