Nuovo appello di Hamas ai Paesi musulmani affinché sostengano la “battaglia” delle milizie palestinesi contro le forze israeliane nella Striscia di Gaza.

L’organizzazione, attraverso i suoi leader, ha chiesto in particolare l’invio di armi per sostenere quella che viene definita come “resistenza”. 

Intanto, resta caldissimo anche il fronte tra Israle e Libano. Dopo l’attacco compiuto ieri, gli Hezbollah che sostengono la causa di Hamas hanno affermato di aver bombardato con diversi droni armati la base militare “Dado” nei pressi di Safad, a oltre 20 km dalla linea di demarcazione del confine tra Libao e Stato ebraico.

A Tel Aviv è nel frattempo giunto in visita il segretario di Stato Usa Antony Blinken. «Israele sta attraversando un momento molto difficile ma ha reali opportunità di integrazione con i suoi vicini arabi», ha detto il capo della diplomazia di Washington.

Reduce da un tour in Mediorente anche l'alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, secondo cui la priorità resta «fermare l'uccisione di civili a Gaza».

«Dobbiamo fermare questo gran numero di vittime. Ma Hamas deve essere sradicato. Ma Hamas è un'idea, rappresenta un'idea, e non si può uccidere un'idea. L'unico modo per uccidere un'idea - una cattiva idea - è proporne una migliore, per dare un orizzonte al popolo palestinese, alla sua dignità, alla sua libertà, alla sua sicurezza, che deve andare di pari passo con la sicurezza di Israele», ha detto Borrell dopo aver visitato Libano e Arabia Saudita.

(Unioneonline/l.f.)

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