La migrazione potrebbe essere «una forza dissolvente per l'Unione Europea» a causa delle profonde differenze culturali tra i Paesi europei e della loro incapacità a lungo termine di raggiungere una politica comune. 

A lanciare l'allarme, in un'intervista al Guardian, è stato l'Alto

Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. Che ha spiegato: «Al alcuni membri dell'Ue hanno uno stile giapponese: non vogliamo mescolarci. Non vogliamo migranti. Non vogliamo accettare persone dall'esterno. Vogliamo la nostra purezza. Invece, l’Europa «ha bisogno dei migranti contro il calo demografico».

E che gli Stati Ue fatichino a trovare la quadra sulle modalità di gestione degli sbarchi lo testimonia anche l’ultimo caso, scoppiato dopo le dichiarazioni di un portavoce del ministero degli Esteri della Germania, che avrebbe in pectore un imminente finanziamento ad alcune Ong per un progetto di assistenza di migranti sul territorio italiano e un progetto di “salvataggi” in mare. Opzioni che, come è noto, vedono la contrarietà del governo di Roma. 

Per questo Palazzo Chigi ha espresso «grande stupore per la notizia», aggiungendo che «Il governo italiano prenderà immediatamente contatto con le autorità tedesche per un chiarimento. Si confida che la notizia sia priva di ogni fondamento perché il finanziamento da parte della Germania di attività di ONG sul territorio italiano sarebbe una grave anomalia».

La stessa Germania, inoltre, accusa l’Italia di non rispettare il sistema di riammissioni basato sugli accordi di Dublino. «E finché non lo farà, nemmeno noi accoglieremo altri rifugiati dall'Italia con il meccanismo di solidarietà», ha dichiarato la ministra tedesca dell'Interno, Nancy Faeser.

(Unioneonline/l.f.)

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