Nessuna tregua in vista a Gaza. A meno che Hamas non rilasci gli ostaggi israeliani. Lo ha ribadito il premier Netanyahu, affermando anche che Israele – una volta terminata la guerra – avrà «la responsabilità generale della sicurezza della Striscia per un periodo indefinito».

«Perché abbiamo visto cosa succede quando non ce l'abbiamo – ha spiegato –. Quando non abbiamo questa responsabilità in materia di sicurezza, vediamo l'esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare». Le dichiarazioni in un’intervista rilasciata ad Abc News: «Per quanto riguarda le piccole pause - un'ora qui, un'ora là - le abbiamo già avute», ha poi aggiunto.

Ma le scelte di Israele non convincono tutti. Il risultato è un nuovo scontro con il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres: «Gaza sta diventando un cimitero di bambini», ha detto il capo delle Nazioni Unite. Parole durissime che hanno fatto infuriare il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, che su Twitter ha reagito: «Si vergogni! (Shame on you)». 

«Più di 30 minori - tra cui un neonato di 9 mesi, ma anche bimbi e ragazzini che hanno assistito alle uccisioni a sangue freddo dei loro genitori - sono trattenuti nella Striscia di Gaza contro il loro volere». Quindi ha aggiunto: «È Hamas il problema a Gaza, non Israele».

In serata a Tel Aviv è scattato l’allarme razzi da Gaza. L'esercito ha reso noto che si è trattato dell'attacco più massiccio in tutto il centro di Israele fino alla cittadina di Raanana. 

(Unioneonline/v.f.)

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