Sono 49 milioni i francesi chiamati alle urne (seggi aperti dalle 8 e fino alle 20 nelle grandi città), nel primo turno delle legislative anticipate per lo scioglimento del Parlamento annunciato dal presidente Emmanuel Macron la stessa sera della sconfitta elettorale della maggioranza di governo alle elezioni europee, lo scorso 9 giugno.

Gli elettori devono scegliere 577 deputati dell'Assemblée Nationale, ognuno dei quali dovrà essere eletto in una delle circoscrizioni in cui è diviso il Paese.

Per superare il primo turno di oggi e proporsi al ballottaggio di domenica 7 luglio bisognerà superare lo sbarramento del 12,5%.

I primi Exit poll vedono Le Pen al 34%, Macron al 20,3% e Gauche al 28,1%.

Alle 17 si registra un vero e proprio boom dell’affluenza, vicina al 60%, per la precisione al 59,39%. Sono 20 punti percentuali in più rispetto alla stessa ora delle legislative 2022. Per un altro metro di paragone, si consideri che alle Europee ha votato il 52% dei francesi (dato definitivo).

Dal momento che in base alle statistiche aumentano gli scontri "triangolari" al secondo turno, se si confermasse questa affluenza, i confronti a 3 saranno fra 160 e 200, un numero molto alto che non dispiacerebbe alla maggioranza macronista in difficoltà che deve evitare che il ballottaggio del 7 luglio diventi una questione privata fra estrema destra e Nuovo Fronte Popolare della gauche.

Record anche nel numero delle procure per il voto, in gran parte richieste da persone che avevano già fissato le vacanze e che già da ieri hanno svuotato Parigi e gran parte delle città. 

I SONDAGGI – Quanto ai sondaggi, il Rassemblement National e i suoi alleati guidati da Éric Ciotti sono ampiamente in testa quanto alle intenzioni di voto per il primo turno di oggi, che li danno intorno al 36%.
Il blocco di sinistra Nouveau Front Populaire (NFP) è al secondo posto, intorno al 28-29%. La maggioranza presidenziale, raggruppata nella coalizione Ensemble pour la République, è data intorno al 20% e potrebbe essere la grande perdente del voto.
L’incognita principale, anche nelle previsioni di seggi all’Assemblea nazionale dopo il secondo turno del 7 luglio, riguarda il fatto se il Rassemblement national riuscirà a raggiungere la soglia dei 289 seggi che costituiscono la maggioranza assoluta, cui punta Marine Le Pen, e nel qual caso Jordan Bardella accetterebbe l’incarico di primo ministro, per una inedita coabitazione dell’estrema destra con il centrista Emmanuel Macron all’Eliseo.

(Unioneonline/v.l.)

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