Oltre 100 tra giornalisti, cameraman, anchorman pronti davanti all'aula del tribunale di Manhattan dove tra qualche ora arriverà Donald Trump per la storica udienza in cui verrà  incriminato e arrestato per il caso Stormy Daniels, la pornostar che avrebbe pagato in cambio del silenzio sulla loro presunta relazione extraconiugale. 

I pagamenti, in rate da 35.000 dollari, furono registrati da Trump come spese legali, reato che lo ha portato all'incriminazione. I capi di accusa contro l’ex presidente – il primo a finire sotto inchiesta penale – sarebbero 34, fra i quali falsificazione di documenti aziendali.

Sin dall'alba si è anche formata una lunga fila di curiosi che spera di riuscire a entrare nell'aula per assistere alla prima udienza. Non mancano i quattro disegnatori che dovranno catturare con la loro matita le scene più salienti. 

A quanto si apprende il giudice Juan Merchan consentirà l'ingresso in aula e nei corridoi dei fotografi (solo prima dell’udienza) ma vieterà alle telecamere di fare riprese. All’ex presidente saranno anche risparmiati i tradizionali trattamenti riservati ai detenuti comuni quindi manette e foto segnaletica.

LA TENSIONE – Mentre Trump è arrivato nella sua Trump Tower, sulla Fifth Avenue, per discutere con i suoi avvocati della strategia difensiva in udienza, la Grande Mela vive ore di tensione per il timore di proteste violente o di scontri tra i fan del tycoon e i suoi oppositori. Per questo sono state state prese misure di sicurezza eccezionali, con 35mila agenti in divisa a pattugliare la città, elicotteri, l'Fbi mobilitato, barricate e strade chiuse intorno al tribunale e alla Trump Tower.

Anche la Casa Bianca sta «seguendo da vicino» la situazione ed è «in contatto con le autorità locali e statali nel caso ci sia bisogno», ma non ha indicazioni di «credibili minacce specifiche». Stessa assicurazione dal sindaco di New York Eric Adams e dai vertici della polizia cittadina, che però hanno avvisato: «Non sarà tollerato alcun atto di violenza, chiunque violi la legge sarà arrestato».

A mezzogiorno, due ore prima dell'udienza, il club dei giovani repubblicani di New York ha organizzato un «Rally for Trump» al quale parteciperà anche la deputata cospirazionista Marjorie Taylor Greene, una pretoriana del tycoon. L'appuntamento è al Collect Pond Park, il piccolo parco di fronte al tribunale. Trump invece ha dato appuntamento al suo popolo a Mar-a-Lago in serata (nella notte italiana), quando terrà un discorso che darà la linea alla sua campagna sull'incriminazione. Sempre che il giudice non gli imponga un “gag order”, ossia il divieto di parlarne in pubblico.

Secondo una rilevazione della Cnn il 79% dei repubblicani disapprova l'incriminazione, un dato che lo proietta verso la nomination. Ma le elezioni generali sono un'altra cosa e dovrà fare i conti col 60% di americani che approvano la sua imputazione (il 94% dei dem e il 62% degli indipendenti), mentre Joe Biden sembra volersi prendere più tempo per vedere cosa succede prima di annunciare la sua candidatura (in luglio o in autunno, secondo Axios).

Trump resta convinto che la linea dell'attacco frontale ai giudici paghi, anche se è stato costretto dai suoi consiglieri a cancellare su Truth una foto che lo ritraeva ingrugnito con una mazza da baseball accanto al suo inquisitore Alvin Bragg.

(Unioneonline/D)

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