È stato tutto il tempo con le braccia incrociate e un’espressione di irritazione sul volto, mentre il giudice Jonathan Goodman e il procuratore speciale Jack Smith gli leggevano i 37 capi d’accusa a suo carico nell’ambito delle carte top secret custodite nella sua residenza a Mar a Lago.

Poi Donald Trump si è dichiarato «non colpevole» di fronte a tutti i 37 capi d’imputazione. «Presentiamo una dichiarazione di non colpevolezza», ha dichiarato al giudice l'avvocato del tycoon Todd Blanche.

Poi l’ex presidente ha lasciato il tribunale di Miami acclamato dai suoi sostenitori, che ha salutato dalla sua auto alzando il pollice. E si è quindi fermato in un ristorante cubano per incontrare alcuni suoi fan.

Come già accaduto a Manhattan, Trump è stato temporeaneamente in custodia e ha dovuto sbrigare tutte le pratiche prima di comparire in aula. Non c’è stato bisogno di foto segnaletica né di manette.

«È un giorno triste per l'America», ha scritto sul suo social media Truth prima di arrivare in tribunale. «Siamo una nazione in declino, questa è una caccia alle streghe», ha ribadito per poi tornare ad attaccare il procuratore speciale Jack Smith. «Un delinquente, un pazzo e Trump Hater, come tutti i suoi amici e la sua famiglia. Un corrotto nelle mani di Biden, ha messo lui le carte negli scatoloni». 

(Unioneonline/L)

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