Armati, mascherati, pronti ad assalire e uccidere gli abitanti del piccolo villaggio di Jit. È successo ieri notte in Cisgiordania, dove un gruppo di coloni ebrei ha condotto «un vero e proprio pogrom», per citare le parole del presidente israeliano Herzog. Si sarebbe trattato di un centinaio di estremisti, che hanno fatto irruzione nel centro abitato, sparando contro i residenti e dando fuoco ad abitazioni, terreni e automobili. Il bilancio è di un morto e diversi feriti, colpiti da fuoco nemico. 

Non si è fatta attendere la pesante condanna del presidente, che su X ha puntato il dito contro «il pogrom di stasera in Samaria», usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale. Dissenso anche da parte del primo ministro israeliano Benyamin Netanyah. In un primo momento l'ufficio del primo ministro ha fatto sapere che «intende considerare l'incidente "con severità", ma inquadra le azioni come un tentativo di combattere il terrorismo, piuttosto che come terrorismo in sé». Poi l’annuncio: «I responsabili saranno catturati, processati e condannati». 

Per ministero degli Esteri dell'Autorità palestinese si tratta di «terrorismo di stato organizzato». «Condanniamo gli attacchi dei coloni a Jit, volti a terrorizzare i civili palestinesi. Giorno dopo giorno, in una quasi totale impunità, i coloni israeliani alimentano la violenza nella Cisgiordania occupata, contribuendo a mettere in pericolo ogni possibilità di pace. Il governo israeliano deve porre immediatamente fine a queste azioni inaccettabili. Confermo la mia intenzione di presentare una proposta di sanzioni dell'Ue contro i sostenitori dei coloni violenti, compresi alcuni membri del governo israeliano», ha scritto su X l’alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell.

(Unioneonline/v.f.)

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