Caso Durov, 5 milioni di euro per la libertà condizionale. Ma non può lasciare la Francia
Il multimiliardario fondatore di Telegram è sotto inchiesta anche per gravi violenze contro uno dei suoi figliLa giustizia francese ha concesso la libertà condizionata al fondatore e capo di Telegram Pavel Durov ma gli è stato vietato di lasciare il Paese. A Durov è stata concessa la libertà condizionale dietro una cauzione di cinque milioni di euro e a condizione che si presenti due volte a settimana in una stazione di polizia e rimanga in Francia.
Il multimiliardario è sotto inchiesta in Francia anche per gravi violenze contro uno dei suoi figli. Questo l'ultimo sviluppo di una vicenda che non finisce di arricchirsi di colpi di scena e misteri dopo il fermo del fondatore di Telegram avvenuto sabato scorso all'aeroporto Le Bourget di Parigi.
Dodici i capi di imputazione che gli sono stati notificati per la mancata collaborazione nelle inchieste che vedono coinvolta l'app Telegram in attività criminali come il traffico di droga e la diffusione di immagini pedopornografiche.
Dalle informazioni emerse finora Durov - in possesso di cittadinanza russa, francese e degli Eau - avrebbe mantenuto strette relazioni anche con la Russia e fonti ucraine hanno parlato di un suo recente incontro con il presidente russo Vladimir Putin.
Conosciuto per la sua riservatezza, Durov, 39 anni, avrebbe accumulato finora un patrimonio stimato in oltre 15 miliardi di dollari e respinge le accuse che gli vengono mosse per mancanza di collaborazione con gli investigatori nelle indagini avviate per scoprire i responsabili di attività criminali condotte anche grazie a Telegram.
Il fermo del fondatore della app che conta attualmente 900 milioni di utilizzatori ha suscitato molte prese di posizione in suo favore, tra cui quelle del patron di X Elon Musk e di diverse autorità russe. Che hanno accusato la Francia di aver imbastito un caso politico e di voler portare avanti un'operazione di censura rispetto alla libertà d'informazione, tutti rilievi respinti dalle autorità francesi, a partire dal presidente Macron.
(Unioneonline)