Il premier inglese Boris Johnson è stato multato assieme alla moglie Carrie Symonds-Johnson e al cancelliere dello Scacchiere e super ministro dell'economia Rishi Sunak per violazione delle norme anti-Covid legate al cosiddetto scandalo Partygate, ossia una serie di ritrovi organizzati a Downing Street e nei palazzi governativi fra il 2020 e il 2021 in violazione delle restrizioni anti-Covid imposte dallo stesso esecutivo nel Regno Unito e allora in vigore.

Johnson, a quanto si apprende, ha pagato la sanzione offrendo le sue "scuse" più complete per l'accaduto. Lo stesso ha fatto la sua consorte. Ma non ha intenzione di dimettersi.

"Comprendo la collera di tanti poiché io sono venuto meno all'osservanza di regole introdotte dallo stesso governo che guido per proteggere la salute pubblica – ha detto in tv -. Io riconosco in tutta sincerità che l'opinione pubblica britannica ha diritto di aspettarsi di meglio, offro le mie scuse”. Nessuna menzione però sulle eventuali dimissioni, visto che ha aggiunto che la sua priorità è "attuare gli impegni prioritari verso popolo britannico" con "umiltà": priorità fra cui ha incluso l'obiettivo di "far fallire Putin in Ucraina" e "alleggerire il peso causato sulle famiglie" dal caro bollette energetiche.

Boris Johnson e Rishi Sunak "hanno violato la legge e ripetutamente mentito all'opinione pubblica britannica" sul Partygate, e “devono entrambi dimettersi", ha ripetuto più volte il laburista Keir Starmer. Anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, successore tra l’altro proprio di Johnson, ha denunciato il comportamento di Johnson e di Sunak come uno schiaffo "ai sacrifici" sopportati da milioni di persone rispettose delle restrizioni durante la pandemia da Covid.

Si è unita al coro anche la leader degli indipendentisti scozzesi dell'Snp e first minister del governo locale della Scozia, Nicola Sturgeon: "Boris Johnson deve dimettersi. Ha violato la legge e ha mentito ripetutamente al Parlamento al riguardo. I valori basilari d'integrità e di decenza, essenziali al funzionamento di una qualunque democrazia parlamentare, gli impongono di andarsene e di portare con sé il suo cancelliere (Sunak)".

(Unioneonline/D)

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