Quello che sta succedendo in Afghanistan “è una vergogna”, è qualcosa di “disgustoso”.

A usare queste parole forti è Robert O’Neill, l’ex membro dei Navy Seal, le forze speciali della Marina americana, che ha ucciso nel 2011 Osama Bin Laden.

Ci sono "queste persone al comando che sono una vergogna. Sono stupito che almeno 30 generali e ammiragli non si siano dimessi o non siano stati licenziati", ha detto nel corso di un'intervista a Fox News.

"Tutti i veterani, i Marine, i piloti e i Navy Seal, le guardie costiere, tutti quelli con cui ho parlato oggi, mi dicono solo che sono disgustati", ha proseguito: "Ed è così che dovremmo sentirci. Dovremmo provare disgusto. Non chiediamo il permesso ai talebani. Sa cosa facciamo? Li prendiamo a calci nel sedere, tutto qui".

O’Neill faceva parte del Team che dieci anni fa scovò e uccise Bin Laden ad Abbottabad, in Pachistan. Sostiene di essere stato lui a sparare all’ex leader di Al Quaeda, ma questa affermazione venne contestata da un altro membro della squadra.

Ha anche spiegato come farebbe a mettere in salvo gli americani che si trovano ancora a Kabul: "Non voglio essere al comando, ma se lo fossi… Voglio prendere gli americani? Fantastico. Datemi nove ragazzi. Andrei per le strade e ucciderei tutti quelli che vedo, e prenderei gli americani. Non è difficile".

Parole pesanti, accompagnate però anche da un’analisi più lucida della vicenda: “Dovevamo andare via nel 2005”, sostiene intervistato da un quotidiano francese, “la nostra missione era sconfiggere Al Qaeda, quindi avremmo dovuto andare via dopo. Sono molto triste soprattutto per quelli che sono morti laggiù”.

(Unioneonline/L)

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