"Viviana non si è suicidata e non ha ucciso Gioele, ecco cosa è successo"
Daniele Mondello e il suo avvocato, e cugino, Claudio scrivono su Facebook la loro versione dei fattiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo". Lo ha scritto su Facebook Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele, i cui resti ("al 99%, manca solo la conferma del Dna) sono stati trovati dopo giorni di ricerche nelle campagne di Caronia, in Sicilia, dove la donna e il bambino erano "svaniti nel nulla" lo scorso 3 agosto.
Non crede al suicidio nemmeno Claudio Mondello, avvocato della famiglia e cugino di Daniele, che, sempre su Facebook, ha dato un'altra versione di come sarebbero andati i fatti dopo l'incidente avvenuto sull'autostrada Messina-Palermo, su cui proseguono serrate le indagini degli inquirenti.
Ecco la ricostruzione fatta dal legale: "Il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo, ma i suoi tentativi falliscono".
"Al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente - aggiunge il post- e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante. E' vero che il traliccio è posto più in basso rispetto alla collina adiacente, ma è l'unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. E' compatibile, pertanto, con l'idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino".
"Da quella posizione - prosegue l'avvocato - Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere, ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare. Questa scelta le è fatale. Da questo punto in poi faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia: Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri. E' probabile - sottolinea Mondello - che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto (forse un suino nero dei nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado). Quanto sopra deve essere vagliato, in modo accurato, e supportato da evidenze tali da rendere impossibile ogni alternativa possibile".
"Un lavoro - conclude Claudio Mondello - che impone pazienza, rispetto e silenzio". (Unioneonline/l.f.)