Una pace, due piazze. A Milano, nella manifestazione convocata da Carlo Calenda, si sono riuniti coloro che non vogliono la fine del conflitto ad ogni costo e che soprattutto, ci tengono a precisare, non coniugano la pace con la resa dell’Ucraina.

Più voci e meno distinguo invece a Roma, dove hanno aderito l'associazionismo laico e cattolico, Acli e Arci, i sindacati, la Rete per il Disarmo, Pd, M5s e l'Alleanza Verdi Sinistra Italia.

Siamo più di 100mila”, hanno fatto sapere gli organizzatori a conclusione dell’evento, che si è chiuso sulle note di “Bella Ciao”.

Più sfumate le posizioni: se Giuseppe Conte attacca la piazza di Milano (“Sono davvero per la pace?”) e avverte il governo sull’invio delle armi (“Non si azzardi a decidere un sesto invio senza un confronto in Parlamento”) sollecitando l’apertura di un negoziato internazionale “perché la strategia elaborata dai governanti non ci porta a una via d’uscita”, c’è il Pd che appoggia la posizione della Nato e degli Stati Uniti.

“Il punto centrale è la fine dell’invasione russa”, ha detto infatti Enrico Letta. “Sul nuovo decreto per l’invio delle armi quando il governo presenterà una proposta la vaglieremo, ma abbiamo sempre detto che lavoreremo in continuità con quello che si è fatto e in linea con le alleanze europee e internazionali di cui facciamo parte”.

Il segretario dem è stato anche contestato da alcuni manifestanti, che lo hanno bollato come “guerrafondaio e filo americano”, intimandogli di “andare a casa”.

“Bisogna mette con le spalle al muro Putin”, ha sottolineato Laura Boldrini, mentre Stefano Bonaccini ha detto che “bisogna chiedere un po’ più di diplomazia ma senza dimenticare che l’aggressore è Putin e l’Ucraina va sostenuta”.

Da Milano arriva l’attacco dei moderati del Terzo Polo a Conte: “Assurdo polemizzare tra le piazze come fa Conte”, l’affondo di Matteo Renzi, “ma penso di dover dire che non c’è pace senza giustizia, noi vogliamo una pace giusta”.

Un migliaio le persone in piazza nella città lombarda: qui non ci sono bandiere della pace, ma ci sono diverse bandiere dell’Ucraina e i manifestanti sostengono le sanzioni europee a Mosca e l’invio di armi a Kiev.

“A Conte, che come sempre specula, dico che siamo tutti contro la guerra, a nessuno piace mandare armi. Lo facciamo perché il popolo ucraino è vittima di un'aggressione ingiustificabile. Solo gli amici di Putin, i codardi e gli opportunisti si voltano dall'altra parte”, afferma il presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

Duro l’attacco di Carlo Calenda al leader M5s: “Conte è un qualunquista di destra, non c’entra niente con la sinistra. È stato con Salvini quando era putinista, è filo-Trump, ha firmato la via della seta dei cinesi e poi ha deciso che è pacifista, domani deciderà che è comunista e tra quattro giorni diventerà nazionalista”.

(Unioneonline/L)

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