Lo scorso 28 aprile reagì a una rapina sparando. Uccise due banditi e ne ferì un terzo.

Il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) Mario Roggero, inizialmente accusato di eccesso colposo di legittima difesa, ora deve rispondere di reati ben più gravi.

Omicidio doloso plurimo, tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo.

Per la Procura di Asti che indaga sulla vicenda, infatti, il gioielliere “sparò ai banditi disarmati, scaricando l’intero caricatore, per cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale".

L’uomo, si legge ancora nell’atto di conclusione indagini, dopo la conclusione della rapina “inseguiva all’esterno dell’esercizio i tre rapinatori che si stavano dando alla fuga con la refurtiva, e da distanza ravvicinata sparava contro gli stessi”. E’ emerso inoltre che “il gioielliere è privo di porto d’armi e quindi il fatto di aver portato l’arma, legittimamente detenuta nella gioielleria, all’esterno della stessa, comporta anche l’accusa di porto abusivo d’armi”.

La gioielleria di Mario Roggero aveva già subito una rapina nel 2015. Lui, la moglie e la figlia vennero legati con delle fascette di plastica e chiusi in bagno dai rapinatori, che si dileguarono con gioielli e orologi per un valore complessivo di 300mila euro. Non senza aver picchiato Roggero con violenza, gli ci vollero settimane per guarire dalle ferite.

L'allarme era stato dato dalle due donne, riuscite a liberarsi. Alcuni mesi dopo, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso l'auto della fuga, due banditi vennero arrestati dai carabinieri.

(Unioneonline/L)

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