«Ho fatto una cosa bruttissima: ho accoltellato mia madre». 

Così Antonio Cometti, 25 anni, da Gabiano, piccolo centro sulle colline del Monferrato in provincia di Alessandria, quando si è presentato dai carabinieri dopo aver ucciso la madre forse con un coltello da cucina dalla lama di 30 centimetri. E poi aver cercato di mettere il corpo in un sacco per i rifiuti.

I militari hanno trovato la donna morta in casa, sul pavimento del rustico cascinale in viale Roma, con una profonda ferita alla gola e una serie di tagli ai polsi che testimoniano un estremo tentativo di difesa.

La vittima, Marina Mouritch, 53 anni, origini lituane, secondo le prime ricostruzioni è stata ammazzata al termine di un tremendo litigio mentre il marito era al lavoro in una struttura ricettiva della zona.

Il figlio stava attraversando una crisi depressiva e a quanto si apprende era seguito dagli operatori dell'Asl di Casale Monferrato. Era convinto che il fratello gli controllasse il computer e il telefono e accusava la mamma di parteggiare per lui

Non risultano però denunce e interventi delle forze dell'ordine per maltrattamenti o episodi di violenza. Cometti, ora in carcere a Vercelli in attesa dell'udienza di convalida, ha ammesso che in passato aveva assunto sostanze stupefacenti, ma non di recente, e che mercoledì aveva «saltato» la terapia.

«Ha detto - spiega l'avvocato Fabrizio Amatelli, nominato difensore d'ufficio - che in quel momento o faceva qualcosa contro di sé, anche ammazzandosi, o se la prendeva con la mamma. E c'è stata la rottura».

Marina Mouritch sarà ricordata oggi, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, dallo Zonta Club Alessandria. Previsti un minuto di silenzio davanti al carcere (organizzato con gli istituti penitenziari) e un momento di preghiera al cimitero urbano.

(Unioneonline/D)

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