Su ordinanza del Gip, la Polizia e la Guardia di Finanza di Foggia hanno posto agli arresti domiciliari un medico legale, componente della commissione di riconoscimento degli assegni di invalidità dell’Inps, un funzionario dell’istituto e un dipendente di un patronato Caf, accusati dei reati di corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso ideologico e materiale.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile e dai militari, il medico e gli altri due indagati, che agivano come mediatori, avrebbero ricevuto denaro oppure oggetti di valore in cambio del riconoscimento di invalidità totali anche senza visita medica ad alcuni soggetti.

Il dottore avrebbe inoltre disposto in maniera fraudolenta il passaggio di categoria da invalidità sottoposta a valutazione periodica a invalidità permanente.

Diversi gli episodi al centro delle indagini.

In particolare, una donna, conoscente del dipendente del patronato, grazie alla sua intercessione, avrebbe pagato mille euro al medico e un telefono di ultima generazione al funzionario, in cambio del riconoscimento dell’invalidità totale del proprio suocero. 

Un’altra donna avrebbe elargito, a titolo di anticipo, la somma pari a 1.700 euro, al dottore per fare in modo che riconoscesse uno dei due genitori come portatore di handicap in modo permanente.           

Il medico avrebbe inoltre prodotto falsi certificati di idoneità lavorativa per sette dipendenti di uno stabilimento balneare a Manfredonia, mai visitati.      

Infine, avrebbe attestato falsamente la propria presenza in ufficio, percependo compensi per attività lavorative che, invece, non aveva svolto.

(Unioneonline/F)

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