Si conferma anche oggi il trend "confortante" degli ultimi giorni dell'epidemia di coronavirus in Italia.

Per il terzo giorno di fila cala il numero di persone ricoverate in terapia intensiva, scende sotto i 2mila il dato dei nuovi positivi e sotto i 4mila quello complessivo dei nuovi contagi. Unica nota non lieta, il numero dei decessi, che torna a salire sopra quota 600 dopo i 525 di ieri.

Questi i numeri forniti nel consueto bollettino quotidiano della Protezione civile. I malati di coronavirus in Italia sono 93.187, con un incremento rispetto a ieri di 1.941 unità, domenica era stato di 2.972. Il numero complessivo dei contagiati, comprensivo di vittime e guariti, sale a 132.547: 3.600 in più rispetto a ieri, un dato sotto i 4mila non si vedeva da tre settimane.

Tra gli attualmente positivi 3.898 sono in terapia intensiva (-79 rispetto a ieri), 28.976 ricoverati (anche qui in calo, -27 rispetto a ieri) e 60.313 (il 65% circa del totale) in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi.

Le vittime odierne sono 636, e portano il totale a 16.523. Oggi sono stati registrati altri 1.022 guariti o dimessi, per un totale di 22.837.

I tamponi complessivamente effettuati sono invece 721.732, dei quali oltre 373mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

I dati regione per regione (dal ministero della Salute)
I dati regione per regione (dal ministero della Salute)
I dati regione per regione (dal ministero della Salute)

REGIONE PER REGIONE - Sono 28.469 gli attualmente positivi in Lombardia (345 in più rispetto a ieri), 13.051 in Emilia-Romagna (+214), 9.722 in Veneto (+313), 10.545 in Piemonte (+368), 3,706 nelle Marche (+128), 5.301 in Toscana (+116), 3.117 in Liguria (+24), 3.300 nel Lazio (+114), 2.698 in Campania (+77), 1.396 in Friuli Venezia Giulia (+33), 1.838 in Trentino (+43), 1.260 in provincia di Bolzano (+34), 2.115 in Puglia (+93), 1.815 in Sicilia (+41), 1.425 in Abruzzo (+5), 872 in Umbria (-26), 567 in Valle d'Aosta (-9), 819 in Sardegna (+4), 722 in Calabria (+16), 187 in Molise (+0), 262 in Basilicata (+8).

Quanto alle vittime, se ne registrano 9.202 in Lombardia (+297), 2.108 in Emilia-Romagna (+57), 662 in Veneto (+31), 1.251 in Piemonte (+83), 612 nelle Marche (+13), 350 in Toscana (+25), 595 in Liguria (+39), 204 in Campania (+15), 229 nel Lazio (+10), 158 in Friuli Venezia Giulia (+4), 195 in Puglia (+13), 164 in provincia di Bolzano (+6), 123 in Sicilia (+7), 169 in Abruzzo (+11), 44 in Umbria (+1), 96 in Valle d'Aosta (+5), 230 in Trentino (+13), 58 in Calabria (+2), 47 in Sardegna (+4), 13 in Molise (+0), 13 in Basilicata (+0).

"TREND CONFORTANTE" - "I dati confermano il trend confortante che vediamo da qualche giorno, per via delle efficaci misure di contenimento", afferma Luca Richeldi, penumologo del policlinico Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico che affianca il governo.

"Dal 30 marzo al 6 aprile che un -90% di ricoverati, da 409 a 27. Per le terapie intensive il saldo del 30 marzo era +75, oggi è -79, che sono stati dimessi", continua.

Nota dolente, i decessi: "Qui il trend è meno forte, purtroppo ancora il 50% avviene in Lombardia, ma su base settimanale la diminuzione è oltre il 20% anche per i decessi".

Questo trend, avverte Richeldi, "non ci deve far ridurre il livello d'allarme, perché anche oggi si segnalano 2mila malati in più e 600 morti". Quanto a quel che avverrà dopo il 13 aprile, giorno in cui scadono le attuali misure di contenimento, "le decisioni saranno politiche", si limita a dire.

"FONDO PER FAMIGLIE DEI SANITARI DECEDUTI" - La Protezione civile, fa sapere il capo Angelo Borrelli, "ha istituito un Fondo per provvidenze destinate ai familiari dei sanitari deceduti, alimentato dalla famiglia Della Valle. Ringrazio Diego Della Valle che ha promosso la raccolta per chi è rimasto orfano o ha perso un familiare a causa dell'emergenza".

Quanto alle donazioni sul conto della Protezione civile, "siamo arrivati a oltre 107 milioni di euro: rispetto a ieri abbiamo speso sei milioni in più e finora in totale sono stati impiegati oltre 19 milioni di euro per l'acquisto di Dpi e ventilatori".

"IGIENE E DISTANZE PIU' UTILI DELLE MASCHERINE" - "L'utilizzo delle mascherine non ci rende invincibili: il distanziamento sociale e l'igiene sono più efficaci". Ad affermarlo è il membro del Comitato tecnico scientifico Luca Richeldi non escludendo che si arrivi ad un "uso più allargato delle mascherine", soprattutto in quei luoghi dove non è possibile garantire il distanziamento sociale.

E' invece "certo" che i dispositivi "servono a operatori sanitari, convalescenti e persone più vulnerabili" aggiunge, ma per gli altri "non è una corazza che ci protegge da tutto". In ogni caso il no all'obbligo "non credo sia dovuto alla mancanza dei dispositivi".

(Unioneonline/L)
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